INCONTRIAMOCI A LAS VEGAS

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Amicizia, Povertà-Emarginazione, Sport
Genere
Commedia
Regia
Ron Shelton
Durata
118'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Play it to the bone
Distribuzione
Italian International Film
Musiche
Alex Wurman
Montaggio
Paul Seydor

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Ron Shelton - Fotogr.(Scope/a colori): Mark Vargo - Mus.: Alex Wurman - Montagg.: Paul Seydor - Dur.: 118' - Produz.: Stephen Chin.

Interpreti e ruoli

Antonio Banderas (Cesar Dominguez), Woody Harrelson (Vince Boudreau), Lolita Davidovich (Grace Pasic), Lucy Liu (Lia), Tom Sizemore (Joe Domino), Robert Wagner (Hank Goody)

Soggetto

Vince Boudreau e Cesar Dominguez, amici da sempre, sono due pugili professionisti rivali ma sempre più spesso disoccupati. All'improvviso si presenta la grande occasione: un ingaggio per entrambi a Las Vegas con una borsa di 50.000 dollari a testa, purché raggiungano il posto il più rapidamente possibile. I due partono subito insieme a Grace, attuale compagna di Cesar ed ex di Vince. Il viaggio in macchina nel deserto diventa l'occasione per ripercorrere episodi di vita passata, le occasioni mancate, le speranze deluse. Cominciano così a volare scintille, alimentate da vecchi rancori e gelosie mai dimenticate. La tensione sale ancora di più quando, ad una stazione di servizio, i tre danno un passaggio a Lia, spregiudicata autostoppista che comincia ad insultare tutti e a provocare i due uomini. L'arrivo a Las Vegas avviene tuttavia in tempo utile. Finalmente sul ring, Vince e Cesar si affrontano senza esclusione di colpi, entrambi sanno che vincere l'incontro significa anche riconquistare il cuore di Grace. Il match però finisce pari ed é dichiarato nullo. I due vanno al casinò e perdono quasi tutti i soldi dell'ingaggio. Grace, che ha rifiutato la corte di un boss, li raggiunge. Insieme si dirigono verso Los Angeles. In macchina alla radio si esprimono dubbi sull'incontro di Tyson, poi si aggiunge: 'ma avete visto il sottoclou, chi erano quei due?'.

Valutazione Pastorale

Il mondo della boxe rappresenta quasi un genere a parte all'interno del cinema americano. Le storie si muovono su dei capisaldi non eliminabili, che anche qui si ripetono: l'incontro come occasione per dirimere anche altre questioni, il senso della rivincita, l'affermazione di se stessi, il sogno del successo. Si tratta di stereotipi che anche qui appaiono come tali, per di più tutti proiettati sullo sfondo del 'road movie', del viaggio come momento di bilancio e di recupero dei ricordi. Niente di nuovo dunque nell'impianto generale, qualche interesse invece nel tratteggio dell'amicizia tra i due uomini: diventa l'estremo appiglio di salvezza per due persone altrimenti deboli ed emarginate. Certo il linguaggio ha eccessi di sguaiataggine oltre misura, il taglio del racconto é improntato ad un realismo quasi provocatorio, c'è un clima un po' confuso e ossessivo. Ma c'è anche una certa aria di sofferta aderenza al vero, con quella piccola denuncia finale sui sospetti che gravano sugli incontri di boxe importanti. Film sguaiato ma forse più autentico dei vari 'Rocky'. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, segnalandone le diffuse scabrosità.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film è da proporre in occasioni ristrette, come ritratto di un'America minore,disperata, indifesa.

Le altre valutazioni

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