L’ULTIMO CINEMA DEL MONDO

Valutazione
Accettabile-riserve, semplice
Tematica
Mass-media, Politica-Società, Rapporto tra culture
Genere
Commedia
Regia
Alejandro Agresti
Durata
89'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Argentina, Francia, Olanda, Spagna
Titolo Originale
El viento se llevò lo que
Distribuzione
Pablo
Musiche
Paul Michael Van Brugge
Montaggio
Alejandro Brodershon

Orig.: Argentina/Francia/Olanda/Spagna in collaborazione con Italia - Sogg. e scenegg.: Alejandro Agresti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Mauricio Rubinstein - Mus.: Paul Michael Van Brugge - Montagg.: Alejandro Brodershon - Dur.: 89' - Produz.: Thierry Forte, Alejandro Agresti, Facundo Narducci.

Interpreti e ruoli

Vera Fogwill (Soledad), Fabian Vena (Pedro), Ulises Dumont (Antonio), Angela Molina (Maria), Jean Rochefort (Edgar Wexley), Sergio Poves Campo (Caruso), Mario Paolucci (Nicolino), Carlos Roffe (Aquiles Amalfi), Sebastian Polanski . (Don Gunther)

Soggetto

Buenos Aires, anni '70. La giovane Soledad, che fa la tassista, un giorno decide di piantare tutto, ruba il taxi e comincia a guidare senza meta verso il sud dell'Argentina. Arriva in Patagonia, cade in preda ad un colpo di sonno, non si accorge che la strada si interrompe e ha un incidente. In cerca di aiuto, arriva in un villaggio sperduto dove i pochi abitanti vivono in una condizione di isolamento perenne. La loro unica forma di comunicazione con il mondo esterno è il cinema: in una malandata sala assistono alla proiezione di vecchi film su pellicole ormai consumate e ridotte a brandelli,inviate lì proprio perché quasi inutilizzabili. Capita anche che i rulli siano invertitie che le storie vengano viste al contrario. Fermatasi in paese, Soledad si innamora di Pedro, che per passione si è autoproclamato critico cinematografico ufficiale. Ma parlare in modo logico con lui é impresa difficilissima. L'unica persona con cui Soledad riesce a colloquiare è Maria, una straniera proprietaria dell'unica locanda. Per far tacere le malelingue Pedro e Soledad si sposano. Poi il vecchio Antonio va in città a vendere prodotti: é il 20 marzo 1976 e scoppia il golpe militare. Nel paesino sperduto invece, incredibilmente, arriva un giorno Edgar Wexley, l'attore eroe di tante pellicole. Edgar è triste, dice che ha fallito nel suo lavoro, Maria però lo circuisce e lo seduce. Il giorno in cui giungono gli inviati della televisione, Soledad e Pedro lasciano il paese. Soledad dice di sperare che il cinema continui a proiettare. Maria appoggiata al biliardo della locanda guarda fuori.

Valutazione Pastorale

Film di coproduzione (c'è anche in piccola parte l'Italia) ma di ambientazione argentina e dagli intenti immediati e palesi. Siamo nel 1976 e incombe la dittatura militare con la conseguente tragedia dei 'desaparecidos'. Il copione in questo caso prende in esame l'altro aspetto di questi fatti: ossia il non saperlo, il non esserne venuti a conoscenza, o,peggio, il fare finta che non esistessero. Il paesino isolato é così facilmente metafora di una dimensione di mancanza di comunicazione come possibilità di tenere la popolazione all'oscuro, e quindi tranquilla come sempre. In più però il cinema come veicolo di conoscenza tiene accesa la voglia di sentirsi 'vivi' e di volerne sapere di più. Il racconto ha l'andamento di una favoletta leggerina e, volutamente, scombinata: quegli abitanti un po' fuori di testa indicano coscienze raffreddate bisognose di essere scosse difronte all'incombere degli avvenimenti. Film anche di denuncia, ma senza particolari acuti. Nell'insieme, evidenziate riserve per qualche passaggio visivamente poco sorvegliato, il film ha obiettivi sinceri e costruttivi e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come positivo, e semplice nell'andamento generale.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato per parlare di un momento centrale della recente storia argentina. Da utilizzare anche in visioni casalinghe e scolastiche.

Le altre valutazioni

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