IL CANE DELL’ ORTOLANO

Valutazione
Accettabile, brillante
Tematica
Potere, Solidarietà-Amore, Teatro
Genere
Commedia
Regia
Pilar Mirò
Durata
109'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
El perro del hortelano
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Pilar Mirò, Rafael Perez Sierra tratto dal lavoro teatrale di Felix Lope de Vega
Musiche
José Nieto
Montaggio
Pablo G. Del Amo

Orig.: Spagna (1995) - Sogg.: tratto dal lavoro teatrale di Felix Lope de Vega - Scenegg.: Pilar Mirò, Rafael Perez Sierra - Fotogr.(Panoramica/a colori): Javier Aguirresarobe - Mus.: José Nieto - Montagg.: Pablo G. Del Amo - Dur.: 109' - Produz.: Enrique Cerezo P.C.S.A., Lolafilms S.A. & Cartel S.A.

Interpreti e ruoli

Emma Suarez (Diana), Carmelo Gomez (Teodoro), Ana Duato (Marcela), Fernando Conde (Tristan), Miguel Rellán (Fabio), Juan Gea (Federico), Angel De Andres (Ricardo), Maite Blasco (Anarda), Rafael Alonso (Ludovico), Jose Lipante (Octavio), Blanca Portillo (Dorotea), Vicente Diez (Celio), Cesareo Estebanez (Leonardo), Diego Carvajal . (Camilo)

Soggetto

Sul finire del 1500 in Spagna Diana, giovane e attraente contessa di Belflor, non vuole rassegnarsi al ruolo subalterno che le é destinato. Si innamora del proprio attendente Teodoro il quale però é a sua volta fidanzato con Marcela, cameriera della contessa. Quando scopre il rapporto tra l'attendente e la cameriera, Diana è sconvolta dall'invidia e dalla gelosia e li punisce separandoli. Ma a quel punto Teodoro, sapendo di essere l'oggetto del desiderio di Diana, cerca di approfittare della situazione a proprio vantaggio. Così Diana,che aveva preferito la nobiltà d'animo alla nobiltà di rango, ricorre all'artificio e alla menzogna per raggiungere l'obiettivo a lungo desiderato.

Valutazione Pastorale

Uomo di teatro di grande talento,Lope de Vega ha disegnato in tanti testi svarianti dal comico al tragico un affresco quanto mai preciso e attendibile del proprio tempo: la Spagna, le classi sociali, la corte. Il contrasto tra regole sociali e sentimenti e la molla da cui prende il via la storia: una sorta di pentagramma dove si muovono le schermaglie amorose osservate nei loro più sottili risvolti psicologici. Un quadro che a prima vista potrebbe sembrare affrettato e superficiale trae invece sostanza dalla scrittura acuta di Lope e, poi, dall'occhio attento della regista Pilar Mirò che mantiene vivi i toni divertiti ma anche critici e di denuncia. Va poi aggiunto che a rendere più preziosa l'operazione cìè il fatto che è stato mantenuto il dialogo in versi e in rima. Dal punto di vista pastorale, ne deriva un film sicuramente originale anche per quanto attiene allo scavo caratteriale dei personaggi, da valutare come positivo, accettabile quindi, e brillante nel tono generale.
UTILIZZAZIONE: il film si indirizza a occasioni particolari, come ritratto di società europea del '500, nel rapporto teatro/cinema, e anche come recupero di affresco storico. Utile anche in contesti didattici e scolastici.

Le altre valutazioni

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