Orig. : Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg. : Peter Berg - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : David Hennings - Mus. : Stewart Copeland - Montagg. : Dan Lebental - Dur. : 101' - Produz. : Michael Chiffer, Diane Nabatoff e Cindy Cowan. VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Christian Slater (Robert Boyd), Cameron Diaz (Laura Garrety), Daniel Stern (Adam Berkow), Jeanne Tripplehorn (Lois Berkow), Jon Favreau (Kyle Fisher), Jeremy Piven (Michael Berkow), Leland Orser (Charles Moore)
Soggetto
Kyle Fisher sta finalmente per sposare la donna che ama, Laura Garrety. A sua volta Laura sogna un matrimonio indimenticabile e ossessiona il futuro marito con la predisposizione di ogni minimo dettaglio. Ma, secondo tradizione, prima che pronunci il 'si' sull'altare, gli amici vogliono che Kyle passi un'ultima notte di libertà sfrenata. Cosi Kyle insieme a Boyd, a Adam e Michael fratelli, e a Moore parte per Las Vegas: li aspetta una notte con alcool, droga e una compiacente spogliarellista. Ma, qui giunti, l'euforia sale troppo rapidamente. Mentre Michael si é appartato con la ragazza, questa ha un incidente e muore. Incerti sul da farsi, ma già molto nervosi, i cinque decidono di non chiamare la polizia. Arriva un sorvegliante dell'albergo, entra, si accorge di qualcosa e viene subito eliminato. I due cadaveri vengono fatti a pezzi e così seppelliti nel deserto del Nevada. Tornano a casa e vengono ripresi i preparativi del matrimonio. Alla cena prenuziale, Michael e Adam litigano ferocemente, e Michael uccide Adam. Kyle allora dice tutto a Laura, che però non vuole saperne di rinviare e anzi elimina Boyd che creava disturbi. Il matrimonio così viene celebrato. Kyle torna nel deserto con Moore e, al ritorno hanno un incidente d'auto. Tempo dopo, eccoli tutti a casa: Kyle senza gambe in carrozzina, i figli di Adam assegnati a loro, tutti con vari handicap. Laura esce sulla strada e, disperata, comincia ad urlare.
Valutazione Pastorale
Opera prima dello sceneggiatore Peter Berg, il film è un'idea folle, tragica e divertente insieme. Si parte dalla realtà, ossia da consuetudini e convenzioni irrinunciabili, per arrivare ad una dimensione volutamente esagerata e sopra le righe. Tutto è forzato: gli omicidi, il sangue, i rapporti sempre tesi tra i protagonisti. Ma tutto questo, che infastidisce e disturba, altro non è che la proiezione ingigantita di ciò che cova sotto la cenere. La vicenda dice che un matrimonoio nato su queste premesse, solo superficiali ed esteriori, é un matrimonio mostruoso e genera mostri. Ed altrettanto illogica e degenerata e l' abitudine delle feste d'addio al celibato: anche da lì, in un clima nevrotizzato, nascono mostri. Il grido finale della protagonista é doloroso e angosciante. Film difficile, dunque, che si fa rifiutare ad un primo impatto ma che, ad una lettura più attenta, risulta coinvolgente ed efficace. Dal punto di vista pastorale, sottolineati passaggi di violenza gratuita, il film viene valutato come discutibile per dare spazio, sul piano propositivo, al senso forte di critica alle debolezza di tanta società americana, che prima fa il male e poi si lamenta delle conseguenze. Sia pure tra alcune amibuità, é una denuncia feroce contro il degradarsi dei momenti belli della vita.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, dove certi eccessi visivi potrebbero indurre a suggestioni sbagliate, il film é da utilizzare in situazioni mirate per avviare riflessioni sugli argomenti sopra indicati.