Orig.: Russia (1996) - Sogg. e scenegg.: Alexei Balabanov - Fotogr.(Panoramica/ a colori): Sergei Astakhov - Mus.: Slava Butusov - Montagg.: Marina Lipartiya - Dur.: 95' - Produz: Sergei Seljanov.
Interpreti e ruoli
Sergei Bodrov (Danila), Victor Sukhorukov (Viktor), Svetlana Pisjmitchenko (Sveta), Maria Zhukova (Kat), Yuri Kuznetsov . (il tedesco)
Soggetto
Dopo aver militato per due anni nell'esercito, il giovane Danila Begrov torna a casa in una cittadina di provincia. La vita però é grigia e con poche prospettive. La madre anziana lo incoraggia ad andare a trovare il fratello maggiore Victor e così Danila, con in testa solo la passione per un ben determinato gruppo rock, arriva a San Pietroburgo, dove Victor vive da anni e sembra abbia fatto fortuna. Poco tempo dopo il suo arrivo, Danila capisce che Victor fa il killer per conto della mafia, tuttavia non reagisce, anzi accetta di mettersi al suo fianco. Incaricato di un compito delicato, Danila viene ferito; un'autista di tram, Sveta, lo soccorre e lo porta a casa sua. Ma Victor é ormai nel mirino di un boss, detto "il poeta", e invita il fratello a collaborare per eliminarlo. Da quel momento Danila comincia ad organizzarsi il "lavoro": tra una frequentazione e l'altra di una ragazza che si droga e di un gruppo di emarginati che vivono accampati, Danila inizia un rapporto con Sveta, il cui marito è in carcere. Uccide poi due sicari, mentre il poeta fa violentare Sveta per mettersi in contatto con il ragazzo. Finalmente i due si trovano faccia a faccia, e Danila implacabile elimina il boss e gli altri sicari. Infine va da Sveta, trova il marito che è tornato, spara anche a lui, ma poi viene cacciato. Allora fa l'autostop, sale su un camion, dice al conducente che si è appena congedato e che é diretto a Mosca.
Valutazione Pastorale
Realizzato nel 1996, il film si propone come il ritratto della Russia post-comunista alle prese con un difficile processo di cambiamento diviso tra l'attaccamento alle tradizioni del passato e l'incombere incontrollato di seduzioni consumistiche. Danila diventa così il prototipo del giovane russo degli anni Novanta sbandato e senza prospettive all'interno di un contesto sociale a sua volta sfilacciato, disordinato, fatto di vuoti e di assenze più che di occasioni e di proposte. In tal modo nella mancanza di valori e di punti di riferimento ciascuno é autorizzato a comportarsi come crede e a far prevalere la legge del più forte. Sarebbe difficile negare, anche sulla scorta delle notizie provenienti dal 'pianeta Russia', che il film abbia un tono realistico; ma se qualcosa non convince é, alla lunga, il taglio troppo monocorde e univoco del racconto, il suo adagiarsi nel mondo della mafia e del crimine senza mai accennare a qualche possibile alternativa. Dal punto di vista pastorale,dunque, il film oscilla tra momenti propositivi e altri meno convincenti, con momenti di violenza anche eccessivi: da valutare come discutibile, e problematico per i temi che tocca da affrontare anche in dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in occasioni mirate, come punto di partenza per affrontare l'attuale situazione sociale e civile in Russia e, più in generale, nei paesi dell'ex blocco sovietico.