Orig. : Gran Bretagna (1998) - Sogg. e scenegg. : Dick Clement, Ian La Frenais - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Ashley Rowe - Mus. : brani di autori vari diretti da Gary Kemp supervisionati da Steve Dagger, Tarquin Gotch e prodotti da Clive Langer e Alan Winstanley - Montagg. : Peter Boyle - Dur. : 95' - Produz.: Amanda Marmot.
Interpreti e ruoli
Stephen Rea (Tony Costello), Billy Connolly (Hughie), Jimmy Nail ( il road manager), Timothy Spall (Les Wickes), Bill Nighy (Beano Baggot), Juliet Aubrey . (Ray Simms), Helena Bergstrom (Karen Knowles), Bruce Robinson (Astrid Simms), Hans Matheson (Brian Lovell), Rachel Stirling (Luke Shand), Phil Daniels . (Clare Knowles), (Neil Gaydon)
Soggetto
Nel 1977 si svolse a Wisbech un leggendario festival di rock, che vide gli Strange Fruit, banda inglese, tra i protagonisti più acclamati. Oggi, vent'anni dopo: gli Strange Fruit si sono sciolti da tempo in modo violento e chiacchierato, e i vari componenti si sono divisi, precipitando nella mediocrità e nella povertà. Un giorno Tony, ex tastierista della band, si presenta a casa di Karen, un tempo assistente del gruppo, oggi quarantenne separata con una figlia adolescente, e le espone il folle piano di riunire il complesso per partecipare al festival di Wisbech del 1998. L'idea viene approvata. Si comincia a contattare Beano, batterista, che vive in un roulotte nel giardino della madre; poi Ray, il cantante vanesio, che vive con la seconda moglie svedese che lo controlla in tutto; quindi Les, che è sposato e si occupa di riparazione di tetti. Hughie infine considera l'idea con cinismo ma si lascia trascinare in virtù dell'affetto passato. L'unico a mancare all'appello è Brian, chitarrista e vera stella: é morto, e Karen,legata a lui da dolci ricordi, lo apprende solo ora con sgomento. Viene sostituito con il giovane Luke. Così ricostituito, il gruppo affronta una tournee di preparazione nella profonda provincia olandese. Ma a mano a mano che gli spettacoli si succedono, tutti i risentimenti e le paranoie di un tempo si riaffacciano con la stessa intensità. Schiacciato dal riemergere dei contrasti, il gruppo sta per rinunciare. Sulla tomba del fratello, viene individuato un biglietto di Brian, dal quale si intuisce che é vivo. Karen lo ritrova nell'ospedale dove lavora e lo convince a rientrare ma, alla conferenza stampa di presentazione, accusa un malore e non vuole più cantare. Gli amici, quando è il loro momento al festival,cantano una canzone melodica di Brian. Il successo é grande. Ed ora come faranno -dice la voce fuori campo- a rinunciare di nuovo a tutto questo?
Valutazione Pastorale
Attraverso il pretesto della partecipazione al festival, il film vuole mettere a fuoco due momenti generazionali assai differenti tra loro. gli anni Settanta e gli anni Novanta. Nei Settanta il rock trionfava, insieme ai temi legati alla contestazione, alla liberta sessuale, alla non violenza. Ma quegli stessi protagonisti, oggi quarantenni, possono rivivere le emozioni di una volta? Il contorno in realtà non é più riproponibile, mentre lo é, e in modo forte, il tono dei contrasti, delle rivalità, delle divisioni: qui sembra che il tempo sia passato invano. Il film si risolve quindi in una radiografia amara sul trascorrere delle illusioni, sulla difficoltà di mandare avanti solide e durature amicizie. Il gruppo oggi é fatto di sopravvissuti, la musica li unisce, ma tutto il resto li divide. Il film é ben fatto, costruito con attenzione nel ritrarre le psicologie anche un po' vuote e superficiali di certo mondo musicale di ieri e di oggi. Dal punto di vista pastorale, è da accogliere positivamente, segnalando insieme riserve per alcune situazioni meno esemplari e per alcune grossolanità verbali.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in proposte mirate sul rapporto cinema-musica e sui confronti generazionali.