Orig.: Italia (1999) - Sogg.: Fabio Bonifaci - Scenegg.: Fabio Bonifaci, Lucio Pellegrini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabio Cianchetti - Mus.: Luca Testoni, Piero Guerrera - Montagg.: Paolo Marzoni - Dur.: 95' - Produz.: Medusa Film.
Interpreti e ruoli
Luca Bizzarri (Stefano), Paolo Kessisoglu (Mauro), Luciana Littizzetto (Lisa), Maddalena Maggi (Antonia), Enrico Bertolino (Carloni magro), Gigio Alberti (Sparviero), Cosima Coccheri (Sonia), Gianni Fantoni (Carloni grasso), Valentina Carnelutti (Orsola), Tita Ruggeri (sorella Carloni), Lele Vannoli (Gomma), Cinzia Veronesi . (Caterina)
Soggetto
Stefano ha trenta anni, una moglie, una figlia, due mutui in corso e un lavoro come caporeparto in un'azienda di piastrelle. Quando, per un errore del computer, si trova accreditati sei miliardi sul conto bancario, Stefano finge di aver trovato un nuovo lavoro e invece comincia a passare 12 ore al giorno in città, a Bologna, a fare tutte quelle cose che in gioventù non aveva mai fatto. Poi la sera torna a casa e gioca con la figlia piccola. Succede però che, passando di festa in festa e di casa in casa, Stefano conosce una ragazza, se ne innamora, lei resta incinta, e lui decide di prendersi per intero le proprie responsabilità: vuole fare il padre di questo nascituro. Antonia, la ragazza, non sa niente dell'altra famiglia e non capisce perché Stefano debba allontanarsi dalla casa che hanno preso insieme. Nel momento in cui deve dire qualcosa di sé, Stefano si procura una identità falsa e si ritrova a vivere raddoppiati i problemi che aveva all' inizio. Per di più, per una sua svista, le due mogli diventano amiche e cominciano a frequentarsi. La sua vita quotidiana diventa allora un vero e proprio inferno, e ogni menzogna lo infila in un pasticcio da cui esce con un'altra menzogna. L'amico Mauro, avvocato, dapprima lo difende, poi finisce solo per creargli altra confusione. Alla fine le due donne/mogli decidono di gestire l'anomala situazione secondo un preciso calendario. Stefano finalmente vede la possibilità di crearsi un nuovo equilibrio.
Valutazione Pastorale
Scritta e diretta da alcuni giovani di provenienza televisiva al loro primo lungometraggio, la storia ha al proprio attivo un ritmo veloce e frizzante, dialoghi incalzanti, toni svelti e scanzonati. Vengono a mente certe commedie di Pietro Germi, molto umorali, un po' amare, sempre sostenute e senza pause. Qui il racconto scorre tutto sui binari degli equivoci, dei sotterfugi, delle scappatoie, secondo una formula mutuata un po' dal teatro boulevardier un po', appunto, dalla commedia italiana anni '50/'60. Si pigia sul pedale dell'improbabilità della vicenda e si va avanti a ruota libera senza preoccuparsi molto della logica del racconto. E tuttavia proprio l'eccessiva leggerezza con cui vengono affrontate le situazioni del matrimonio e della famiglia richiede qualche cautela. In alcuni passaggi resta l'impressione che il tono comico sia il risultato di un approccio a questi temi sbrigativo e superficiale. Nell'insieme dunque, dal punto di vista pastorale, sembra opportuno evidenziare il modo un po' ambiguo di condurre la trama, che fa valutare il film come discutibile.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare più ampiamente nell'ambito di proposte sulla commedia italiana anni '90.