Stati Uniti (2000) - Sogg.: Wayne Wang, Miranda July, Paul Auster, Siri Hustvedt - Scenegg.: Ellen Benjamin Wang - Fotogr.(Panoramica/a colori): Mauro Fiore - Mus.: Deva Anderson - Montagg.: Lee Percy - Dur.: 95' - Produz.: Peter Newman, Wayne Wang - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Peter Sarsgaard (Richard Longman), Molly Parker (Florence), Carla Gugino (Jerri), Balthazar Getty (Brian Pivano), Mel Gorham (Roxanne), Jason McCabe (Calacanis), Pat Morita (il tassista)
Soggetto
Richard Longman, giovane ingegnere informatico, è diventato molto ricco grazie alla new economy. A fine giornata ha tempo libero ma è solo e comunica attraverso internet. Una sera si decide ad andare in un locale. Qui incontra Florence, che di notte fa la spogliarellista, e subito ne è attratto. Il giorno dopo la avvicina e le propone di passare insieme un week-end a Las Vegas. Florence non si limita a pattuire il compenso, che non rappresenta un problema, ma detta anche le condizioni del loro 'stare insieme'. Arrivati a Las Vegas, lei gli racconta il suo passato, poi trascorrono insieme un pomeriggio divertente, alla fine lei lo bacia, lui ricambia, ma lei subito si allontana. Nella stanza d'albergo arriva Jerri, amica di Florence. Richard le offre soldi per alcune prestazioni, Jerri accetta ma litiga con Florence, che va via. Richard allora immagina che Florence sia lì, e che loro due possano lasciarsi andare nell'intimità. Ormai è chiaro: lui si è innamorato, lei no, e il giorno dopo litigano furiosamente. Infine si lasciano. Tempo dopo, si incontrano di nuovo in un locale, dove lei lavora. E allora Florence gli dice che, se vuole, lei é disponibile.
Valutazione Pastorale
L'idea del soggetto, dice Wayne Wang regista e coautore, nasce dalla volontà di esplorare il rapporto con la sessualità dei giovani executive arricchiti con la new economy. "Persone -aggiunge- totalmente inghiottite dal lavoro, che trascorrono le serate negli strip-bar spendendo migliaia di dollari". Non é che non si voglia credere alle intenzioni di Wang, è che il film stesso le smentisce in modo inconfutabile. Tutto diventa infatti solo un pretesto per raccontare alcune giornate all'insegna di sesso ed erotismo, in una sequenza totalizzante che colloca il film più giustamente nel filone delle 'luci rosse' che non in quello delle normali programmazioni. Pretendere che se ne ricavino riflessioni di tipo sociale o esistenziale diventa ipocrita e sa di presa in giro. Muovendosi solo nella dimensione della pornografia, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inaccettabile, e decisamente malsano.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni. Il film ha il divieto ai 14 anni. Molta attenzione è da tenere in caso di passaggi televisivi, anche in seconda o terza serata.