LA PARTITA – La difesa di Luzhin

Valutazione
Discutibile, ambiguo
Tematica
Letteratura, Malattia, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Marleen Gorris
Durata
95'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Gran Bretagna, Italia, Ungheria
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Peter Berry tratto dal romanzo "The Luzhin defence" di Vladimir Nabokov
Musiche
Alexandre Desplat
Montaggio
Michael Reichwein

Orig.: Italia/Gran Bretagna/Ungheria (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo "The Luzhin defence" di Vladimir Nabokov - Scenegg.: Peter Berry - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bernard Lutic - Mus.: Alexandre Desplat - Montagg.: Michael Reichwein - Dur.: 95' - Produz.: Caroline Wood & Stephen Evans, Louis Becker & Philippe Guez, Leo Pescarolo, Eric Roberts.

Interpreti e ruoli

John Turturro (Luzhin), Emily Watson (Natalia), Geraldine James (Vera), Stuart Wilson (Valentinov), Christopher Thompson (Stassard), Fabio Sartor (Turati), Peter Blythe (Ilya), Orla Brady (Anna), Alfredo Pea (primo ufficiale)

Soggetto

1929.Alexander Luzhin, eccentrico giocatore di scacchi, arriva in Italia nella zona dei laghi per giocare la partita più importante della propria carriera. I traumi dell'adolescenza lo perseguitano: la fine del matrimonio senza amore dei genitori, la morte della madre, il rifugio negli scacchi come passione in una vita priva di amore e di affetto. Durante la partita, Luzhin incontra Natalia, una donna russa che i genitori aristocratici ed esuli vorrebbero dare in sposa al ricco conte Jean de Sassard, anche lui presente per seguire il torneo. Natalia però é colpita da Luzhin, dopo un primo incontro tra i due in verità un po' scombinato. Conquistata dalla sua genialità stravagante, Natalia si lascia andare ad un rapporto con Luzhin. Nel momento in cui i due sembrano molto felici, arriva sul posto Valentinov, l'uomo che ha scoperto il talento di Luzhin bambino, è stato il suo tutore e si anche arricchito alle sue spalle, salvo abbandonarlo a Budapest per seguire un altro talento. Ora Valentinov intravede la possibilità di nuovi guadagni, e torna alla carica. I due ragazzi decidono di sposarsi, ma Luzhin sta male e il medico dice che per guarire deve smettere con gli scacchi. Ormai in depressione, Luzhin si getta dalla finestra della camera e muore, proprio poco prima di celebrare il matrimonio. Natalia trova gli appunti da lui lasciati. Si presenta al posto suo alla finale, e ottiene la vittoria.

Valutazione Pastorale

Tratto dal romanzo omonimo di Vladimir Nabokov, il film si segnala per una impeccabile confezione tecnica ma é oltremodo sgangherato e confuso nelle fasi del racconto, nelle motivazioni dei personaggi,nel dare un senso preciso alla dinamica dell'azione. Soprattutto carente é la costruzione delle singole figure. A cominciare dal protagonista: se è vero che è persona traumatizzata dall'infanzia, i suoi sbandamenti da adulto sono incongrui e sopra le righe, la gestualità e l'espressione ricordano più quelle di un clown ebete che di un autentico malato. Ne consegue che anche l'innamoramento da parte di Natalia é forzato ai limiti del risibile. Insomma per volere ritrarre, si suppone, una società in cui nessuno occupa il posto giusto (e quindi fare opera di denuncia storico-sociale), la regista incappa in un deformazione del reale spropositata e eccessiva. L'incoerenza passa il limite del credibile, e una sorta di fatalismo esistenziale resta la nota costante. Dal punto di vista pastorale, l'incapacità di esperimersi al meglio rende il film altalenante, e suggerisce la valutazione del discutibile/ambiguo, anche a motivo del suicidio del protagonista.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si adatta a proiezioni mirate, dove sia possibile cercare di sviscerare meglio i lati oscuri del racconto, e parlare anche del rapporto con il romanzo originario di un autore importante come Nabokov.

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