Orig.: Gran Bretagna (2000) - Sogg. e scenegg.: David Kane - Fotogr.(Panoramica/a colori): Robert Alazraki - Mus.: Simon Boswell - Montagg.: Michael Parker - Dur.: 95' - Produz.: Michele Camardo.
Interpreti e ruoli
Craig Ferguson (Frankie), Olivia Williams (Eleonor), Jimi Mistry (Eddie), Catherine McCormack (Jocelyn), David Morrissey (Fergus), Jane Horrocks (Maurine), Adrian Lester (Jimmy), Ian Hart
Soggetto
A Londra tre uominie tre donne si inseguono e cercano di capirsi tra night club e sale da ballo. Separato ma con la moglie ancora a casa, Frankie cerca di fare colpo su Eleonor, ragazza sola. Eddie, ladruncolo occasionale con il padre a carico, segue Jocelyn, che ha una strana occupazione: accudisce tombe e le tiene pulite su ordinazione. Quindi Fergus, cantante rock in passato con molti sogni infranti, ha il coraggio di ripresentarsi dopo otto anni da Maurine che aveva lasciato ad un passo dall'altare. Tutti si ritrovano nel locale dove si insegna la "salsa". Fergus avvicina Maurine che lo schiaffeggia. Fergus poi finisce in galera. Al locale Frankie, patito di Frank Sinatra, canta per Eleanor, ma lei non lo ascolta e lo lascia. Jocelyn coglie Eddie nel momento in cui lui cerca di derubarla. Eleanor vuole concedere un'occasione a Frankie ma va a casa di lui e lo trova a letto con un'altra. Frankie, Eddie e Fergus si ritrovano nel locale e decidono di imparare bene il ballo sudamericano. Le coppie riunite fanno alcune dichiarazioni. Fergus e Maurine, ancora innamorati, si baciano, e il cerchio dell'immagine si chiude su di loro.
Valutazione Pastorale
Tre coppie, sei ritratti che vorrebbero essere emblematici delle odierne difficoltà di instaurare rapporti sentimentali soddisfacenti nel contesto di una grande metropoli come Londra. Uomini e donne si avvicinano e si allontanano in una sorta di tiramolla eistenziale che nasce da profonda insicurezza. La paura di fronte al legame forte e duraturo è il freno che fa cambiare idee e progetti all'ultimo istante, che induce a ripensamenti, che tiene con il fiato sospeso. Se è vero che il film racconta il desiderio d'amare, é altrettanto vero che lo fa in modo patetico, indugiando con compiacimento sulla solitudine, sul senso di vuoto, sull'incapacità di reagire. Nella città ci si sente soli, ma qui la ricostruzione dei rapporti avviene in modo troppo faticoso, ossia ragionato e quindi schematico, artificioso. Il racconto scade nella noia, nella ripetizione di dialoghi e situazioni. Scenari di facili rapporti a due prevalgono su una più sofferta autenticità che appare solo raramente. Dal punto di vista pastorale, il film, che appare molto pretestuoso, è da valutare come inaccettabile e nell'insieme ambiguo.
UTILIZZAZIONE: l'utilizzazione é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Attenzione per i minori in occasione di passaggi televisivi.