Orig.: Gran Bretagna (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo "The season ticket" di Jonathan Tullock - Scenegg.: Mark Herman - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andy Collins - Mus.: Jan Broudle, Michael Gibbs - Montagg.: Michael Ellis - Dur.: 100' - Produz.: Elizabeth Karlsen.
Interpreti e ruoli
Chris Beattle (Gerry), Greg McLane (Sewell), Jody Baldwin, Kerry Ann Christiansen, Tracy Whitwell, Charlie Hardwick.
Soggetto
Newcastle, provincia inglese. L'adolescente Gerry e il più grandicello Sewell rifiutano di andare a scuola. Sognano di poter acquistare l'abbonamento stagionale alle partire dell'adorata squadra di calcio, e così di poter entrare nello stadio, mettersi seduti ed essere guardati con rispetto dagli altri. Devono trovare mille sterline, e allora cominciano ad inventarsi le più strane attività per mettere i soldi da parte. Ma intanto la mamma di Gerry non sta bene di salute, e il padre va via di casa, senza dire niente a nessuno. In autunno Gerry accetta l'invito dell'assistente sociale: andare a scuola per 2 settimane in cambio dei biglietti per la partita. Poco dopo Gerry e Sewell entrano in un appartamento per rubare qualcosa, ma sono scoperti, scappano e riescono a far perdere le tracce. Arriva l'inverno, i soldi da parte sono aumentati. Ma Gerry un giorno trova a casa il padre che gli prende i soldi e poi lo picchia duramente. Dopo Natale, quando sono in un bar, i due ragazzi si vedono in televisione: ormai sono ricercati. Spaventati, rubano la macchina del calciatore Shearer, si allontanano, Sewell riflette sul fatto di non aver mai avuto i genitori ma di essere felice: Gemma, la sua ragazza, é incinta. In primavera, la mamma di Gerry viene ricoverata in ospedale. Gemma, minacciata dal precedente compagno, ha perso il bambino, e Sewell viene pestato dagli scagnozzi di lui. Dopo qualche tempo i due amici si rivedono. Decidono di rapinare una banca, falliscono e vanno in prigione. Dopo la morte del padre e il funerale in chiesa, il giudice condanna i due ragazzi a 12 mesi di servizi sociali. Eccoli allora fare assistenza a domicilio ad alcuni anziani. La casa di una vecchietta ha il terrazzo proprio sopra lo stadio: in parte il sogno iniziale é stato raggiunto.
Valutazione Pastorale
Ad osservare globalmente tutti i più recenti film inglesi arrivati in Italia, se ne dovrebbero ricavare osservazioni improntate alla perplessità. Anche in questa, come nelle occasioni precedenti, siamo di fronte ad una vicenda che vede come protagonisti due ragazzi ma che in realtà ha un più evidente tono corale. E' infatti intorno ai due giovani che si delinea a poco a poco il quadro amaro di una società britannica dove dilagano disgregazione e disadattamento. Il racconto poggia dunque sulle 'assenze', sui 'vuoti': manca la famiglia, manca la scuola, mancano evasioni di tono costruttivo dalle quali esula anche il calcio con tutta la sua carica di eccitazione e di coinvolgimento. Diventa forte la differenza tra i sogni e la difficoltà per realizzarli: si creano rabbia, rancori, forse rassegnazione. Realizzato tutto dal vero secondo l'ottica di uno spaccato sociale che parte da Ken Loach e va al recente "Billy Elliot", il film di Herman non è certo esente da eccessi e momenti meno riusciti. Qualche sospetto di compiacimento risalta in alcuni passaggi, quando il racconto sembra un po' adagiarsi nelle situazioni di estrema precarietà che presenta. Ma gli aspetti più artificiosi sono censurati internamente alla narrazione, non c'è mai la voglia di rendere eroi i personaggi. Prevale la volontà di osservare, di capire, di migliorare (vedi la sequenza in cui Sewell si rivolge indignato all'angelo, minacciandolo perchè é assente). Storia di amarezza, forse difficile da accostare in prima battuta, ma anche di denuncia. I ragazzi vanno recuperati, non condannati. Dal punto di vista pastorale, il film dunque, tra passaggi a corrente alternata, è da valutare come discutibile, segnalandone alcune scabrosità.
UTILIZZAZIONE: per quanto detto sopra, l'utilizzazione é da evitare in programmazione ordinaria. Il film va proposto in circostanze mirate, come occasione di stimolo per gli adulti al confronto, alla riflessione, alla discussione su temi di indubbia attualità.