Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Nick Hornby - Scenegg.: D.V. Devincentis, Steve Pink, John Cusack, Scott Rosenberg - Fotogr.(Panoramica/a colori): Seamus McGarvey - Mus.: Howard Shore - Montagg.: Mick Audsley - Dur.: 109' - Produz.: Tim Bevan, Rudd Simmons.
Interpreti e ruoli
John Cusack (Rob), Iben Hjejle (Laura), Todd Louiso (Dick), Jack Black (Barry), Lisa Bonet (Marie De Salle), Catherine Zeta-Jones (Charlie), Joan Cusack (Liz), Tim Robbins (Ian), Lili Taylor (Sarah), Joelle Carter (Penny), Natasha Gregson Wagner (Caroline), Sara Gilbert (Anaugh)
Soggetto
A Chicago, Rob Gordon è proprietario di un negozio di dischi modesto e in verità poco vivace. Rob infatti si ostina a vendere dischi alla vecchia maniera, ossia quelli in vinile. I clienti quindi sono solo appassionati e collezionisti, che tuttavia spesso non sono nemmeno bene accolti. Al negozio lavorano anche Dick e Berry, che condividono la stessa passione musicale e con i quali Rob si diverte a stilare personali classifiche "dei migliori cinque" su qualunque tema. Succede però che Laura, la ragazza con cui vive, decide di piantarlo, e allora Rob, nel tentativo di capirne i motivi, comincia a riesaminare il proprio passato. Mette insieme i nomi di cinque ragazze che a vario titolo hanno segnato per lui momenti importanti, e, ricordandole una per una, ricostruisce la propria vita a partire dall'adolescenza. Di volta in volta,i flash back riguardano Allison, Penny, Charlie, Sarah, Jackie. Con tutte Rob capisce di aver ad un certo punto fatto qualcosa di sbagliato, che ha provocato equivoci e indotto le ragazze ad allontanarsi. Laura intanto é andata a vivere con Ian, ma Rob non si rassegna, parla con l'uomo, lo caccia malamente quando lui si presenta al negozio. Muore il padre di Laura e Rob va al funerale. Dopo i due si ritrovano, e lei dice che vuole tornare a casa con lui. Tempo dopo, Rob dice a Laura che ha conosciuto una certa Carolina ma che non significa niente: ora lui chiede a Laura di sposarlo.
Valutazione Pastorale
Alla base c'é il romanzo omonimo di grande successo scritto da Nick Hornby. Il taglio narrativo in prima persona della pagina scritta viene conservato sullo schermo: Rob si rivolge direttamente alla m.d.p. e dà il via ad una sorta di lunga confessione a cuore aperto, una specie di seduta psicanalitica lungo la quale il protagonista ha modo di riesaminare a mente fredda episodi, coincidenze, incertezze, menzogne dette e dispiaceri provocati. Il tono del racconto è spigliato e accattivante. Stephen Frears punteggia con precisione gli alti e bassi di una ricerca d'identità difficile e confusa: si va dalla spensieratezza dell'adolescenza alla mancanza di preparazione di fronte ai problemi dell 'età adulta. Rob potrebbe essere una sorta di 'bambino cresciuto' all'americana (i rapporti con la mamma sono frequenti) che ha paura di prendere le decisioni importanti. Certo la storia ha qualche momento un po' sopra le righe, una certa leggerezza nei rapporti interpersonali interviene a dire che non tutto é detto con sincerità. Ma nell'insieme, e accanto alla scabrosità di alcune sequenze, il film offre elementi di interesse in ordine alle difficoltà sentimentali e professionali di un 'ragazzo qualunque', un ritratto individuale che può diventare più ampiamente generazionale. Dal punto di vista pastorale, si può esprimere la valutazione del discutibile, ed evidenziare la sostanziale problematicità della vicenda.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si segnala per occasioni mirate,ricordando anche il rapporto con il romanzo e l'importante presenza della musica come colonna sonora di particolari momenti di vita quotidiana.