Orig.:Italia (1999) - Sogg.: ispirato alla vita di Giovan Battista Andreini e alla omonima commedia da lui scritta - Scenegg.: Salvatore Maira - Fotogr.(Panoramica/a colori): Maurizio Calvesi - Mus.: Nicola Piovani - Montagg.: Alfredo Muschietti - Dur.: 104' - Produz.: Factory e Genial Movies Financing - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Anna Galiena (Virginia Ramponi Andreini), Peter Stormare (Giovanni Andreini), Simona Cavallari (Lidia), Alessandra Borgia (Bernetta), Maurizio Micheli (Algarotti), Quinto Parmeggiani (padre Attanasio), Jacques Sernas (principe Bassompierre), Francesco Cordio . (Mattia)
Soggetto
Ducato di Mantova, 1619. Alla corte dei Gonzaga opera la Compagnia dei Comici Fedeli. Capocomico é Giovanni Andreini e prima attrice sua moglie, Vittoria Ramponi. La loro fama é al culmine, quando vengono invitati dal re di Francia, Luigi XIII, a recitare per un anno all'Hotel de Bourgogne, destinato a diventare il teatro di Moliere. Famosa in tutta Europa per la sua arte e per la sua bellezza, Virginia é molto orgogliosa e non sopporta che, da qualche mese, sia entrata in compagnia una giovane attrice, Lidia, che ha conquistato il favore di Giovanni. Mentre ci si prepara per la partenza, Andreini inizia a scrivere una nuova commedia: l'argomento é quello delle vicende che lo stanno turbando, i suoi desideri più nascosti e difficili da rivelare. Il personaggio riservato a Virginia é altero e sprezzante,una donna che rifiuta gli uomini perché innamorata di se stessa, la sua immagine allo specchio le da molta soddisfazione. In realtà, per placare il conflitto tra le due, Giovanni usa proprio la commedia e fa nascere tra le rivali una inattesa amicizia. Virginia coglie la provocazione e la accetta: in scena e nella vita, decide di sedurre Lidia. Giovanni capisce che il gioco sta per sfuggirgli di mano. Il testo va in scena, e il Re di Francia vi assiste ammirato. Ma Lidia e Virginia, ormai amiche, fuggono. Sulla via del ritorno in Italia, Giovanni scrive l'ultimo atto della commedia, nel quale, secondo le regole, tutti i pezzi del gioco tornano al loro posto. Così nasce la commedia "Amor nello specchio".
Valutazione Pastorale
Gli avvenimenti raccontati sono in gran parte accaduti e storicamente documentati. Giovanni Andreini é stato uno dei principali autori del melodramma italiano, del cosiddetto 'recitar cantando',e compose "Amor nello specchio" nel 1622, dedicandolo al barone francese di Bassompierre. Il regista Salvatore Maira, che é ricercatore di letteratura italiana all'università di Roma, ha curato l'edizione critica del testo (1997) e,subito dopo, ne ha tratto una sceneggiatura. Il film, girato in gran parte a Sabbioneta e a Mantova,ossia nei luoghi in cui si svolse la vicenda, si segnala per la grande accuratezza con cui ricostruisce gli ambienti, i costumi, le luci, le atmosfere dell'epoca. Merito dunque riuscire a riportare l'attenzione dello spettatore su periodi della nostra storia ormai praticamente sconosciuti e che furono invece di grande ricchezza sul piano dello sviluppo delle arti, della letteratura, della vita sociale. Interessante, tra l'altro, il personaggio del gesuita padre Attanasio che sperimenta meccanismi di proiezione e successioni di ombre che sembrano precorrere il cinema. Certamente, a lungo andare, il piacere della ricostruzione sconfina nel calligrafico, la maniera prevale sulla sostanza e spunta qualche inutile provocazione sul piano visivo. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film, nel complesso é da valutare come discutibile, per il suo procedere a corrente alternata con il contorno di non poche scabrosità.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in contesti mirati, come occasione per parlare dell'Italia del 1600, del ruolo del teatro e dei teatranti nella vita politico-sociale delle corti.