Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg.: Mike Figgis - Fotogr.(Panoramica/a colori): Benoit Delhomme - Mus.: Mike Figgis - Montagg.: Matthew Wood - Dur.: 106' - Produz.: Mike Figgis, Annie Stewart, Barney Reisz.
Interpreti e ruoli
Julian Sands (Nicolas), Johanna Torell (moglie di Nicolas), Stefano Dionisi (Luca), Kelly Macdonald (Susan Brown), Jonathan Rhys Meyers (Nicolas a 16 anni), Saffron Burrows (le gemelle), Gina McKee (madre di Susan), Bernard Hill (padre di Susan), Rossy De Palma (ragazza cieca), Femi Ogumbanjo (Adamo), Hanne Klintoe . (Eva)
Soggetto
Da bambino Nicolas vive in famiglia un rapporto molto contrastato con il padre. Si sente incompreso e trattato male, soprattutto nel momento in cui comincia ad avere piccole compagnie femminili. Quando il genitore muore, per Nicolas, ora adolescente, la situazione non sembra migliorare. Intanto però sviluppa il proprio interesse per il cinema, al punto da diventare, ormai adulto, un regista affermato. Nicolas si sposa , poi la sua attività lo porta in giro in varie parti del mondo. Nel deserto africano, il camion dove si trova con altri tre compagni di viaggio mette sotto un bambino di colore. Una folla di locali avanza minacciosa. La moglie, che era alla guida, va verso di loro per scusarsi, ma viene circondata e in breve tempo uccisa. La paura cala su tutti. Tra un passaggio e l'altro della vita di Nicolas, Adamo ed Eva escono dall'acqua e camminano per il paradiso terrestre. Si guardano, si scrutano, si scoprono. Poi Eva trova un crocefisso, vede una macchina, arriva ad un cancello. Sulla soglia Adamo ed Eva vengono individuati dalla polizia, braccati, infine spinti oltre il cancello. Fuori, dall'altra parte, uno stuolo di fotografi e di cronisti li insegue e li costringe a scappare.
Valutazione Pastorale
Storia confusa, carica di simboli che possono voler dire una cosa e subito dopo il suo contrario. Il montaggio alterna la cronaca della crescita e della formazione del protagonista Nicolas (dall'infanzia all'età adulta) con una sorta di sogno, quello dell'incontro, della conoscenza e della successiva cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso. Da piccolo, e poi ancora crescendo, Nicolas fa i conti con una vita tutta in salita, che lui deve costruirsi giorno per giorno, che propone ostacoli, difficoltà, dolori e che forse solo il suo lavoro di cineasta gli consente di vedere con occhi diversi. Il peccato originale ha lasciato in ciascuno di noi l'idea del male, con la quale bisogna convivere ma alla quale non bisogna arrendersi. Costruito su belle immagini (alcune di tono visionario) con qualche caduta troppo estetizzante, il film trasmette una sorta di senso mistico del vivere, preme sul tasto delle sensazioni, della esaltazione delle facoltà intellettive come slancio per recuperare l'innocenza perduta. Il richiamo della croce evidenzia le incertezze del racconto: é la salvezza che verrà o é la sofferenza da cui nasce il male? e il peccato va ricercato nella perdita dell'innocenza sessuale (come dice il titolo originale)o nella coscienza della disobbedienza? Il film resta ermetico e, tuttavia, nell'insieme, non banale, anzi propositivo. C'è confusione su questi grandi temi, ma c'è materia per suscitare qualche opportuna riflessione. Per questo, dal punto di vista pastorale, la valutazione é quella del discutibile, evidenziando le ambiguità diluite lungo il racconto, e l'opportunità di un successivo dibattito.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, gli argomenti trattati e il taglio metaforico della storia consigliano di riservare l'utilizzazione per occasioni mirate, e comunque con attenzione per la presenza di minori.