I GIUDICI

Valutazione
Discutibile, superficialità
Tematica
Giustizia, Mafia, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Ricky Tognazzi
Durata
106'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Excellent cadavers
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Peter Pruce tratto dal libro di Alexander Stille
Musiche
Michael Tavera
Montaggio
Roberto Silvi

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal libro di Alexander Stille - Scenegg.: Peter Pruce - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alessio Gelsini Torresi - Mus.: Michael Tavera - Montagg.: Roberto Silvi - Dur.: 106' - Produz.: David Nichols.

Interpreti e ruoli

Chazz Palminteri (Giovanni Falcone), Andy Luotto (Paolo Borsellino), Anna Galiena (Francesca Morvillo), F. Murray Abraham (Tommaso Buscetta), Lina Sastri (Agnese Borsellino), Gianmarco Tognazzi (Ninni Cassarà), Victor Cavallo (Totò Riina), Ivo Garrani, Arnoldo Foà

Soggetto

Dalla fine degli anni '70 al maggio 1992, la storia di Giovanni Falcone e del suo lavoro di giudice in prima linea contro la mafia in Sicilia. Scorrono momenti di grande peso nella recente storia italiana: gli omicidi di Pio La Torre, del generale Dalla Chiesa, del giudice Chinnici; l'arresto di Tommaso Buscetta rifugiatosi nella foresta amazzonica; Buscetta chiede un colloquio a Falcone e gli annuncia di voler collaborare nella lotta alla mafia; l'arrivo alla procura di Palermo del giudice Caponnetto che affianca nel lavoro Falcone e Borsellino; Falcone sposa in municipio Francesca Morbillo; viene ucciso il giudice Cassarà; nel 1986 inizia all'Ucciardone il processo ad alcuni boss, che si conclude con molte condanne; Falcone non viene eletto capo della procura e poco dopo il giudice Carnevale fa liberare il boss Greco insieme ad altri; Falcone si dimette e passa a Roma al ministero di Grazia e Giustizia; viene ucciso Salvo Lima e Falcone torna in Sicilia; il 23 maggio 1992 arriva all'aeroporto di Palermo; si mette alla guida ma durante il percorso verso la città, l'automobile esplode. La didascalia finale ricorda l'uccisione poco dopo anche di Paolo Borsellino, l'arresto di Riina, le dimissioni del governo Andreotti.

Valutazione Pastorale

Va detto subito che si tratta di una produzione voluta e organizzata dalla HBO, importante e diffusissima rete televisiva via cavo americana. Il film batte bandiera statunitense quindi, nonostante italiani siano il regista, molti attori, molti collaboratori tecnici. E soprattutto sono italiani i fatti raccontati, dentro i quali c'é gran parte della storia italiana degli ultimi venti anni, storia politica, civile, sociale. Per il pubblico americano accostare questi eventi significa solo accostarsi ancora una volta all'Italia attraverso l'ottica della Sicilia e di stereotipi difficili da cancellare: il Meridione, la criminalità organizzata, la paura, l'omertà e via aggiungendo. Per voler dire tutto e mettere dentro una mole enorme di episodi tutti importanti e drammatici, il film scade ben presto nelle trappole di una sintesi frenetica e fuorviante. Le coordinate narrative del telefilm o del tv-movie non consentono alternative: azione rapida, ritmo sostenuto, omicidi, tribunali, giornalisti che riferiscono in diretta, vita pubblica e privata che si incrociano, tutto il repertorio insomma che si è visto e si vede nella più standardizzata produzione seriale d'oltreoceano. Ma qui gli avvenimenti sono troppo recenti e delicati per essere trattati come in un fast-food. Il film esemplifica, sintetizza, riassume, come se fosse un testo divulgativo per un quiz (sempre televisivo).L'approfondimento non esiste, e dispiace che in questa sorta di racconto alla maniera di un western resti coinvolto anche il cardinale Pappalardo, al quale vengono fatte pronunciare frasi inesatte e sconnesse su un quanto mai azzardato parallelo tra aborto e mafia. Il film quindi é affrettato, intento solo a fare spettacolo con una punta finale di faziosità quando si lascia andare a conclusioni parziali e ad informazioni fin troppo tirate via. Se è eccessivo condannare in toto l'operazione, il film però, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile per il suo andamento incostante e per la superficialità che soprattutto lo caratterizza.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, forse in modo più pertinente, in occasioni mirate, come avvio, sia pure non ottimale, ad una discussione su fatti tanto importanti di vita italiana.

Le altre valutazioni

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