Orig.: Italia/Spagna(2001) - Sogg.: Silvia Napolitano - Scenegg.: Silvia Napolitano, Marco Risi - Fotogr.(Scope/a colori): Italo Petriccione - Mus.: Andrea Rocca - Montagg.: Valentina Girodo - Dur.: 105' - Produz.: Maurizio Tedesco, Marco Risi.
Interpreti e ruoli
Francesca D'Aloja (Beatrice Antonelli), Iaia Forte (Bianca Casagrande), Silke (Billie Angelillo), Claudio Gregori (Amedeo), Beppe Fiorello (Miguelito), Loles Leon, Mirta Wons, Juan Palomino, Patricia Echegoyen.
Soggetto
E' la sera dell'ultimo dell'anno, quando il cassiere Antonio, il direttore Saverio e la guardia giurata Gino portano a termine una rapina nella banca dove lavorano. Bianca, Beatrice e Billie, le rispettive mogli, restano invano ad aspettarli per festeggiare il capodanno. Passano dodici mesi, e finalmente le tre donne decidono di mettersi alla ricerca dei mariti, segnalati a Buenos Aires. Sull'aereo per l'Argentina fanno conoscenza, ma in modo forzato e controvoglia: Bianca é una timida donna media, Beatrice si ritiene di condizione superiore, Billie vive nella dimensione della periferia urbana. Arrivate a Buenos Aires, le ragazze capiscono di dover unire le forze e, partendo da alcuni indizi, si mettono in movimento. In macchina arrivano in Patagonia, e una comincia a dire: "Si sta bene noi tre da sole senza uomini". Dall'attrice Carmen, che viveva con Antonio, apprendono che i tre forse hanno aperto u ristorante. Con aereo e macchina arrivano a Capo Horn. In località Perito Moreno, alcuni testimoniano che i tre sono morti, tentando di farsi strada nel ghiacciaio. Quando si stanno abituando a questa situazione, Bianca riceve una e-mail da Antonio: i mariti chiedono alle mogli di raggiungerli in una località dove hanno aperto una banca. Le donne vanno, li vedono da lontano lavorare alla maniera di sempre e impaurite fuggono. Un anno dopo, Amedeo, il poliziotto che aveva seguito il trio, é sposato con Billie che é incinta. Bianca e Beatrice hanno aperto un ristorante a Buenos Aires. Beatrice ride: "Loro ci cercano e non sanno che siamo qui in città".
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia da far rientrare nella dimensione più efficace e compiuta di questo 'genere' del cinema italiano: un'avventura, un pretesto, uno spunto che diventano occasione per mettere a nudo vizi privati e pubbliche virtù dell'italiano medio. E anche dell'italiana 'media'. Se il taglio del racconto privilegia senza dubbio il punto di vista femminile e corre nella direzione di una maggiore autonomia della donna all'interno della coppia, resta tuttavia prevalente un certo tono di malinconia. Il viaggio e la fuga dalla solita vita sono luoghi dove il prevalere di un migliore equilibrio personale é sensazione solo momentanea. La routine é in agguato anche dall'altra parte dell'oceano. Ben diretto, curato e ben recitato, il film si lascia vedere, anche se linguaggio e comportamenti di tutti i protagonisti non escludono momenti sopra le righe e qualche compiacimnento esteriore e superfluo. Per questo il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare all'interno del rapporto cinema italiano/società italiana. Attenzione é da tenere per i minori in occasione di passaggi televisivi.