IL SEGNO DELLA LIBELLULA – Dragonfly

Valutazione
Accettabile-riserve, semplicistico
Tematica
Famiglia, Morte, New age
Genere
Fantastico
Regia
Tom Shadyac
Durata
100'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Dragonfly
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
David Seltzer, Brandon Camp, Mike Thompson Brandon Camp, Mike Thompson
Musiche
John Debney
Montaggio
Don Zimmermann

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: Brandon Camp, Mike Thompson - Scenegg.: David Seltzer, Brandon Camp, Mike Thompson - Fotogr.(Scope/a colori): Dean Semler - Mus.: John Debney - Montagg.: Don Zimmermann - Dur.: 100' - Produz.: Tom Shadyac, Roger Birnbaum, Mark Johnson.

Interpreti e ruoli

Kevin Costner (Joe Darrow), Susanna Thompson. (Emily Darrow), Linda Hunt (suor Madeline), Kathy Bates (Miriam Belmont), Joe Morton (Hugh Campbell), Ron Rifkin Charlie Dickinson) (il pilota), Jacob Vargas

Soggetto

Concreto e stimato medico al pronto soccorso di un ospedale di Chicago, Joe Darrow non può fare niente quando sua moglie Emily, facente parte del reparto di pediatria nello stesso ospedale, viene coinvolta in un tragico incidente stradale in Venezuela. Anche se il suo corpo non viene ritrovato, la donna, che era incinta, viene dichiarata morta. Per superare il dolore, Joe si butta a capofitto nel lavoro, dedicandosi anche ai piccoli pazienti della moglie. Il dottore ad un certo punto comincia ad avere strane esperienze paranormali. I bambini che si risvegliano dal coma gli riferiscono che la moglie lo sta chiamando per andare in un posto indicato con una croce ondulata. Altri fatti inquietanti e strane coincidenze inducono Joe a credere che la moglie, che amava molto le libellule, voglia mettersi in contatto con lui. Joe si confida con una vicina di casa e con una suora. Alla fine comprende che la croce ondulata indica le cascate vicino al villaggio in Venezuela dove Emily prestava il suo aiuto. Dopo alcune vicissitudini, che lo portano ad un passo dalla morte, Joe arriva al villaggio. Qui trova sua figlia, di pochi mesi, e vede che ha lo stesso angioma a forma di libellula della madre. La bambina era nata poco prima che la madre morisse a causa delle ferite riportate nell'incidente. Joe torna a Chicago con la bambina che cresce felice con lui.

Valutazione Pastorale

Con un pizzico di suspence, dovuta alla presenza delle esperienze paranormali, il film racconta la storia di un uomo che, di fronte al richiamo dell'amore, si fa coinvolgere in una dimensione trascendente che fino a quel momento aveva trascurato. Questo richiamo è talmente forte che il protagonista trova una figlia, viva per miracolo, di cui neanche sapeva l'esistenza. Con questa conclusione, il copione dice che l'amore può essere così foerte da superare i confini della realtà: se si crede, si può compiere ciò che appare imposibile. Il contesto di tali affermazioni è quello tipico di tanta cultura e religiosità americane, che riconducono (per dirla in modo sbrigativo) l'al di là all'al di qua: l'individuo é misura di se stesso, la fiducia nelle proprie capacità, nell'iniziativa mai doma, nel ricominciare da capo anche quando tutto sembra avverso sono le premesse per creare tante realtà quante ne vogliamo. In modo un po' astratto e fuor di luogo suor Madeline dice: "La realtà é solo una nostra proiezione". Tra vaghezz, confusione e accenni anche di sincerità, il messaggio del film è da ricollegarsi a certe, affrettate prospettive new age. Espresse doverose riserve per questi squilibri, il film si risolve in un prodotto più commerciale che di ideali o di messaggi e, dal punto di vista pastorale, mette in campo aspirazioni comunque positive, risultando accettabile e semplicistico nella modo di raccontare la vicenda.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, come spettacolo ben confezionato e facile da seguire. Non si vedono altre forme di utilizzazione.

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