Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Jennifer Jason Leigh, Alan Cumming - Fotogr.(Panoramica/a colori): John Bailey - Mus.: Michael Penn - Montagg.: Carol Littleton, Suzanne Spengler - Dur.: 115' - Produz.: Joanne Sellar, Alan Cumming, Jennifer Jason Leigh.
Interpreti e ruoli
Jennifer Jason Leigh (Sally), Alan Cumming (Joe), Kevin Kline (Cal), Gwyneth Paltrow (Skye), Phoebe Cates (Sophia), Jennifer Beals (Gina), Parker Posey (Judy), John C.Really (Mac), Jane Adams (Clair), Mina Badie . (Monica)
Soggetto
Una villa sulle colline di Hollywood, spaziosa e luminosa. Qui Sally, attrice in un momento di crisi della carriera, dà un party per festeggiare il ritorno a casa del marito Joe, scrittore di successo. Quando cominciano gli arrivi, si presentano: Jerry e la moglie Judy; Cal e la moglie Sophia; Skye, da sola; Ryan e Monica, i vicini di villa. Più altre persone, tutte a vario titolo coinvolte nell'ambiente cinematografico-intellettuale californiano. Ci sono anche i figli di piccoli di alcuni degli ospiti. Ciascuno porta un regalo più o meno spiritoso, e in seguito tutti sono incitati a fare un discorso di circostanza sull'avvenimento. Quella che sembra un'atmosfera rilassata ben presto si fa carica di elettricità. Joe e Sally litigano: lui le rinfaccia che é vecchia e al tramonto; lei lo informa che ha abortito. Anche gli altri trovano il modo di rivelarsi cose finora non dette, e di mettere a nudo scomode verità. Quando comincia ad albeggiare, gli ospiti vanno via. Ora é mattina. Il cane, che si era allontanato, fa ritorno a casa.
Valutazione Pastorale
Puntando sull'unità di luogo e di azione, il copione affronta in modo secco e incisivo la crisi dei valori nell'ambiente hollywoodiano. Cinema nel cinema dunque, e cinema dell'autoanalisi, della capacità di mettersi sotto la lente dell'accusato e di farsi radiografare. Dalla villa sulla collina la vista di Los Angeles diventa il panorama di un mondo che ha scelto di percorrere quelle strade, e sa di doverne pagare prezzi spesso molto alti. Il quadro ch esce da quella 'resa dei conti' é impietoso, talvolta sgradevole, ma certamente realistico. Giocando sulla serie di specchi tra finzione e vita vera, gli attori impersonano attori che voglino esssre persone normali: una fuga in fondo alla quale suona un preciso campanello d'allarme sugli eccessi e sulle esagerazioni di un modo di fare deprivato di punti di sostegno. Amaro ma propositivo dunque, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, problematico e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in occasioni mirate, per riflessioni sul tema centrale del cinema nel cinema. Attenzione é da tenere per i minori in occasione di passaggi televisivi.