SOUTH KENSINGTON

Valutazione
Inconsistente, banalità
Tematica
Malattia
Genere
Commedia
Regia
Carlo Vanzina
Durata
110'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Flavio Ibba
Montaggio
Luca Montanari

Orig.: Italia/Gran Bretagna/Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Enrico Vanzina, Carlo Vanzina - Fotogr.(Panoramica/a colori): Claudio Zamarion - Mus.: Flavio Ibba - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 110' - Produz.: International Video '80.

Interpreti e ruoli

Rupert Everett (lord Nicholas/Nick Brett), Elle MacPherson (lady Camilla Fox), Judith Godreche (Susanna), Jean-Claude Brialy (Ferdinando), Enrico Brignano (Francesco), Giampaolo Morelli (Antonio), Max Pisu (Massimo Carioni), Naike Rivelli (Ilaria), Linda Cerabolini (Beatrice), Valentina Pace . (Giulia)

Soggetto

A Londra, dall'altro lato di Hyde Park, c'é South Kensington, frequentato da molti italiani. Una splendida casa in questo quartiere é l'unico bene rimasto all'impoverito Lord Nick Brett, costretto a sbarcare il lunario affittando camere. Nick é malato di sclerosi multipla, ma ha la forza di combattere la sua malattia e anche quella di occuparsi della giovane Ilaria. In realtà Nick é il padre della ragazza, ma per desiderio della madre non può uscire allo scoperto e tenta di aiutarla come può standole vicino e consigliandola. Uno degli affittuari della casa di South Kensington è il bancario Francesco. In campo sentimentale il ragazzo colleziona una delusione dietro l'altra, ma alla fine una serie di fortuite coincidenze lo portano a legarsi a Susanna, una manager che sogna un matrimonio duraturo come quello dei genitori di Francesco. Nella casa di Nick arriva un nuovo ospite, Antonio, squattrinato studente di Positano, a Londra per imparare l'ìnglese. Ad una festa Antonio conosce lady Camilla Fox, ragazza disinibita e ricchissima, e la conquista spacciandosi per proprietario di una famosa catena di hotel. Dopo aver speso in lussuose camere d'albergo e ristoranti esclusivi tutta la piccola fortuna inaspettatamente vinta alle corse, Antonio viene smascherato ma l'amore trionfa e i due decidono di sposarsi. Al matrimonio non manca nessuno e Nick, che ha il merito di aver fatto conoscere le due coppie, pronuncia un magnifico discorso.

Valutazione Pastorale

Con l'intenzione peraltro mancata di girare un "Vacanze romane" alla rovescia, (ma ispirandosi al meccanismo del più grossolano "I due colonnelli", film con Totò firmato dal papà Steno), i fratelli Vanzina realizzano una commedia rosa sugli italiani all'estero che comprano giornali italiani, seguono il calcio italiano e pensano solo a rimorchiare la bella di turno, facendo leva sul fascino stereotipato del napoletano 'che si arrangia' e del romano 'gaffeur' e pacioccone. I dialoghi, sia quando vogliono far ridere, sia nelle parentesi sentimentali, sono banali, impediscono divertimento e partecipazione emotiva. Un esempio di comicità fallita é la traduzione letterale in inglese dei modi di dire italiani. Il copione risulta carente nell'utilizzare ora salti temporali troppo spiazzanti, ora troppe coincidenze (Francesco e Susanna si incontrano casualmente una decina di volte), ora ogni scusa possibile per far parlare tutti in italiano, inglesi compresi. L'ingenuità narrativa, che cade nel ridicolo involontario proprio nella scena tragica (Nick a causa della sclerosi multipla capitombola dal pulpito dopo il discorso nuziale) disinnesca i buoni sentimenti e banalizza l'unico messaggio (peraltro scontato) del film: l'amore é più importante dei soldi e può abbattere le barriere tra le classi sociali. Resta da elogiare l'interpretazione (in italiano) di Rupert Everett, che in sede di sceneggiatura ha personalmente apportato qualche modifica per dare maggiore spessore al proprio personaggio. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente: la frettolosità con cui sono trattati i contenuti, la grossolanità della scrittura, la poca incisività delle battute offrono alla storia una costante banalità.
uTILIZZAZIONE: Il film pùò essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto della scarsa sostanza di un prodotto che dice poco sui temi che tratta (italiani all'estero, malattia, amicizia...) ma almeno non scade in volgarità gratuite.

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