Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Brian Helgeland - Fotogr.(Scope/a colori): Richard Greatrex - Mus.: Carter Burwell - Montagg.: Kevin Stitt - Dur.: 132' - Produz.: Tim Van Rellim, Todd Black, Brian Helgeland.
Interpreti e ruoli
Heath Ledger (William), Rufus Sewell (Conte Adhemar), Shanynn Sossamon (Jocelyn), Paul Bettany ( Geoffrey Chaucer), Mark Addy (Roland), Alan Tudyk (Wat), Laura Frazer . (Kate)
Soggetto
Nell'Europa del 1300, succede che un nobile cavaliere, poco prima di scendere in pista come partecipante ad un torneo di lancia, muore, e il giovane William, il suo scudiero, decide di prenderne il posto, confidando nella copertura offerta dalla pesante armatura. Conclusosi quell'esperimento con una vittoria, William e i due servi Roland e Wat ritengono giusto tentare di nuovo con altri tornei. L'ostacolo maggiore che si frappone viene risolto grazie all'incontro con Geoffrey Chaucer: questi, per i tre uno sconosciuto, si offre di inventare e mettere per iscritto la falsa storia della nobile casata cui apparterrebbe William. Così il ragazzo diventa sir Ulrich, ottiene un successo dopo l'altro, e anche le donne gli metto gli occhi addosso. La dama Jocelyn decide di seguirlo in tutti gli spostamenti, e Kate, una maniscalca vedova, si aggrega per avere cura delle armature del signore. Quando tutto va per il meglio, il conte Adhemar, roso dalla gelosia, riesec dapprima a far perdere qualche colpo a Ulrich nei tornei, poi lo scredita definitivamente quando scopre la verità sulla sua nascita. Jocelyn è delusa e tutto precipita. Ma all'ultimo torneo arriva il principe d'Inghilterra in persona, il quale, conquistato dallo stile di William e dalla sua abilità nei travestimenti, lo nomina sul campo Cavaliere di Sua Maestà. Ora William può combattere a testa alta.
Valutazione Pastorale
Per essere compreso, seguito e apprezzato, il film in costume deve creare, in modi magari non evidenti né prevaricanti, fili di collegamento con gusti e realtà contemporanee. Se non perfetta, certo avviata sulla buona strada di un invidiabile equilibrio, è la soluzione scelta per questo "Destino di un cavaliere". Accantonato il western, si va ancora più indietro per disegnare tuttavia una figura di protagonista che potrebbe figurare in un odierno paesaggio urbano. William è il giovane senza passato che grazie a intuito, costanza, decisione e un po' di spregiudicatezza riesce a diventare qualcuno, a farsi rispettare e a costruirsi un solido futuro. I tornei della lancia sono proposti come se fossero una specie di circuito sportivo attuale: ci sono le tappe, gli appuntamenti, la stagione agonistica, i rivali che si ritrovano. Ieri come oggi i valori si impongono con difficoltà: amicizia, lealtà, amore, devono aspettare prima di ottenere il giusto premio. E su tutto alla fine la canzone "We are the champions" che crea collegamenti con la musica e le realtà sportive di oggi. La cornice storica però è altrettanto rispettata, e merito del copione é proprio quello di saper operare una contaminazione che non stride e riesce comunque a far intuire il fascino e la durezza della vita di quei secoli lontani. Storia accattivante dunque e ampiamente spettacolare, per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e sostanzialmente semplice.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre come passatempo ben riuscito per un pubblico di ragazzi.