IL PRINCIPE E IL PIRATA

Valutazione
Accettabile-riserve, brillante
Tematica
Amicizia, Famiglia - fratelli sorelle
Genere
Commedia
Regia
Leonardo Pieraccioni
Durata
90'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Edoardo Bennato
Montaggio
Stefano Chierchié

Orig.: Italia (2001) - Sogg. e scenegg.: Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi - Fotogr.(Scope/a colori): Maurizio Calvesi - Mus.: Edoardo Bennato - Montagg.: Stefano Chierchié - Dur.: 90' - Produz.: Levante srl.

Interpreti e ruoli

Leonardo Pieraccioni (Leopoldo), Massimo Ceccherini (Melchiorre detto 'Gimondi'), Luisa Ranieri (Chiara), Melanie Gerren (Melanie), Lucio Allocca (Capece), Claudio Angelini (Ubaldo), Giorgio Picchianti (Pierino)

Soggetto

Leopoldo, maestro elementare a Firenze, non fa in tempo ad addolorarsi per la perdita del padre, che l'uomo si 'alza' all'improvviso dalla bara e gli rivela che si tratta di una messinscena per sfuggire agli enormi debiti accumulati. Attraverso un video, il padre informa Leopoldo di avergli lasciato in eredità un dipinto del valore di 250 milioni vinto a carte ad un nobile di Saint Vincent. Tale eredità però é da dividere con un'altra persona. Con grande sorpresa perciò Leopoldo apprende di avere un fratellastro, nato dall'unione tra il padre e Lella, la bidella della scuola. Si chiama Melchiorre, detto "Gimondi" e si trova in carcere a Palermo per una serie di furti. Leopoldo è così costretto a recarsi nel capoluogo siciliano, prelevare Melchiorre e, nei cinque giorni di permesso concessi per la perdita del padre, programmare con lui il viaggio fino a Saint Vincent. I due sono diversissimi: riservato e timido Leopoldo, spaccone e gradasso Melchiorre. Le tappe si susseguono tra equivoci e eventi inattesi. Dalla Sicilia a Napoli, quindi un rientro a Firenze, dove Melchiorre scopre che Leopoldo è separato dalla moglie e ha un figlio piccolo. Allora per insistenza di Melchiorre vanno a trovarli a Viareggio, dove restano per la notte. Arrivano infine in Val d'Aosta, ritirano i soldi del dipinto, e. mentre sonosu una funivia, nella gabbietta di fronte riappare il padre: finalmente il piano è chiaro, lui e Melchiorre erano d'accordo per prendere quei soldi e aprire un casinò in qualche isola di vacanze. Leopoldo, sentendosi raggirato, rifiuta di essere complice. Si allontana e sogna di andare in spiaggia, indossando un cappotto: e mentre cammina, il figlioletto gli corre incontro.

Valutazione Pastorale

Per il suo quinto lungometraggio come protagonista-regista, Pieraccioni sceglie il canovaccio del 'road-movie', ossia del film di viaggio. La natia Firenze, poi la Sicilia e dal sud di nuovo verso l'estremo nord della Valle d'Aosta: un itinerario ampio che permette all'autore toscano di costruirsi tappe variegate, soste impreviste, incontri inattesi, fughe, ritorni, pause distensive e rincorse affannose. Il viaggio insomma, fatto con a fianco una compagnia inaspettata, diventa occasione per vedere con occhi nuovi sia parti d'Italia mai veramente conosciute sia la propria vita, i rapporti con il padre, con la moglie, con il figlioletto che a sua volta reclama la presenza del padre. Secondo lo stile di Pieraccioni,ne scaturisce una commedia dai sapori amarognoli, attraversata da un approccio disincantato e un po' malinconico alle cose della vita. Larga parte, naturalmente, è affidata ai duetti tra i due 'fratelli' protagonissti, e a qualche 'a solo' di tipo teatrale. Il ritmo narrativo regge, è abbastanza spigliato e scorrevole, e fa emergere anche qualche notazione non banale su vizi e virtù italiane all'inizio del terzo millennio. Dal punto di vista pastorale, indicate riserve per qualche passaggio un po' più greve e pesante, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come spettacolo leggero e di facile fruizione.

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