Orig.: Italia (2001) - Sogg.: ispirato all'opera lirica "Aida" di Giuseppe Verdi - Scenegg.: Umberto Marino e Guido Manuli - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Michele Buri - Dur.: 74' - Produz.: Medusa Film, Aida Ltd.
Soggetto
Ad Arborea, regno della grande foresta, un popolo pacifico ha costruito sugli alberi le proprie case di legno. Ma l'armonia del regno è interrotta sempre più spesso dalle scorrerie dei soldati di Petra alla continua ricerca di nuovi schiavi. A Petra c'è bisogno di uomini per tirare su costruzioni di dura roccia sempre più alte e aggressive. Sulla città incombe il tempio di Satam, il dio della guerra. Suo devoto è Ramfis, gran sacerdote impegnato a escogitare piani per far trionfare il male. I soldati di Petra tornano da Arborea con molti prigionieri, tra cui anche Aida, figlia del re Amonasro. Radames, figlio del generale dell'esercito di Petra, si innamora di Aida e cerca di ottenere la libertà dei prigionieri. Tutto ciò scatena la gelosia della principessina Amneris, che voleva sposare Radames. Mentre Ramfis spinge il goffo figlio Kak a farsi avanti per proporsi come marito di Amneris, la battaglia tra le due città torna ad infuriare cruenta. Aida riesce a far fuggire il padre. Poco dopo Radames è condannato a morte. Ma mentre sono nel ventre di Satam e tutto sembra perso, Aida e Radames si baciano. E' l'inizio della riscossa del bene, che dopo altri duri scontri sconfigge Satam e il male. Petra scompare e la pace torna ad Arborea, Ramfis trova lavoro come giardiniere.
Valutazione Pastorale
Va riconosciuto prima di tutto l'impegno profuso nella fase preparatoria e produttiva: sono stati utilizzati 250 scenografie in 3D, 1390 scenografie colorate a mano, 242.000 disegni. Manuli spiega perchè si è rivolto alla lirica: " E' un patrimonio di storie e di emozioni che il cinema sfrutta poco, e l'animazione non lo ha mai fatto. Si tratta di storie avvincenti che si raccontano in musica e coreografia, di cui poi la gente ricorda poche arie e romanze. L'opera poteva essere una buona strada: é venuta così l'Aida di Verdi, che si svolge attraverso conflitti chiari e semplici, conflitti di mondi, di personaggi, di temi morali, ma anche amorosi e personali". Il film, breve nella durata (appena 75'), è già in queste parole delineato. Un conflitto tra due città, in una c'è il figlio del generale dell'esercito, nell'altra la figlia del re: l'amore che nasce tra i due è reso difficile dall'essere su posizioni opposte e dalle trame del malvagio sacerdote di Satam. Seguono trame, tranelli, doppi giochi, equivoci, scontri e battaglie: finchè il conflitto tra bene e male si risolve a favore del primo. Crolla Petra, la città del cemento, vive e prospera Arborea, la città degli alberi e del verde. I temi sono giusti, gli argomenti opportuni, qualche siparietto è godibile (il ballo di Kak), le musiche di Morricone incorniciano a dovere il quadro storico antico e senza tempo. Lo spettacolo tutto sommato c'é, carente è semmai il racconto condotto ad una troppo rapida quanto prevedibile conclusione. Mancano un po' di ironia e una maggiore convinzione nella costruzione dei personaggi. Dal punto di vista pastorale, il film é in ogni caso positivo, accettabile quindi, e semplicistico nella costruzione generale.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con l'occhio rivolto maggiormente ad un pubblico di giovanissimi. In un'ottica di fruizione semplice e immediata, il film può essere in seguito proposto come spettacolo utilizzabile anche a livello casalingo.