Orig.: Italia (2003) - Sogg.: Veronica Salvi - Scenegg.: Veronica Salvi, Paolo Modugno, Luca Raffaelli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marco Carosi - Mus.: Alessandro Molinari - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 78' - Produz.: Veronica Salvi per Esse & BI Cinematografica.
Interpreti e ruoli
Apetta (voce: Irene Grandi), Mamma Ape (Ludovica Modugno), Angelo il matto (Raf), Angelo del paradiso (Michele Mirabella), Bobo il cavallo . (Nino Manfredi)
Soggetto
Appena nata, apetta é piena di gioia. Ma ben presto, inserita tra le operaie, pensa che potrebbe vivere una vita migliore. Si reca allora dalla mamma, l'ape regina, con la quale si confida, aggiungendo di volere un nome come tutti i bambini, Giulia. Per calmarla, l'ape regina decide di raccontarle ogni sera alla fine del turno di lavoro, una favola sulla vita degli esseri umani. Ecco allora Simone e Sarah, due personaggi seguiti da prima della nascita alla vecchiaia. In attesa di venire al mondo, Simone attraversa una foresta popolata da strani animali. Simone non ha esitazioni, in lui é forte il coraggio di nascere. Francesca, mamma di Srah, é invece preda di timori e paure, ed è proprio Sarah, cantando nella sua pancia, a farla decidere per il parto. Da piccolo Simone gioca con una spugna e, attraverso quell'oggetto, entra in contatto con le cose, tutte vitali e partecipi del quotidiano. Sarah, ormai ragazza, entra a contatto con il mondo degli adulti e lo vede grigio e triste, controllato da guardie severe. Spaventata, Sarah tuttavia cresce e, accompagnata da un cuoriso personaggio, Angelo detto il matto, trova la forza per diventare a sua volta adulta. Vorrebbe fare tutte le eperienze posibili, ma il cavallo Bobo la convince che la qualità dei sentimenti conta più della quantità delle cose fatte. Anche apetta, mentre ascoltava i racconti, è invecchiata e ora l'ape regina le racconta la storia di Simone azzurro e di Simone rosso, due parti inseparabili di ogni essere umano: la vita e la morte. Ora apetta é più contenta e serena e accoglie con un sorriso la fine del proprio ciclo in vista di una nuova vita.
Valutazione Pastorale
La nascita, l'ansia di conoscenza, l'età adulta, il futuro, la morte , l'aldilà: quante cose (serie, grosse, importanti) vuole dire Paolo Modugno ad un destinatario che si suppone bambino della fascia 4-6 anni! Niente viene risparmiato e tutto é raccontato in una dimensione visivo-narrativa che suscita qualche perplessità. Il tono favolistico risulta molto appannato dalla insistita sentenziosità del testo: é difficile nascere, è difficile vivere, è difficile accettare la morte, però c'é la natura, c'é la musica, ci sono i colori, bisogna consolarsi e accettare il ciclo naturale delle cose. Tutto, appunto, spiegato, come già acquisito, senza farlo venire fuori da qualche accadimento, da qualche azione. Nel cartone manca proprio la funzione affabulatoria della fiaba, e così incombe un tono didascalico eccessivamente pretenzioso. Qualche precisazione merita poi anche la 'filosofia' del copione: toccando tali argomenti, il ragionamento appare un po' affrettato, frammentario, privo di poesia. Se dunque questa animazione italiana merita attenzione per un certo coraggio di rinnovo espressivo, va aggiunto che, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile con riserve: la discrepanza tra i temi e la voglia di parlarne ai più piccoli ha originato un prodotto non poco velleitario.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in altre occasioni per bambini e adolescenti, purchè alla presenza di insegnanti e genitori a supporto e allargamento delle riflessioni che la storia può suscitare.