Orig.: Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Coline Serreau - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jean Francois Robin - Mus.: Ludovic Navarre - Montagg.: Catherine Renault - Dur.: 96' - Produz.: Alain Sarde.
Interpreti e ruoli
Catharine Frot (Helene), Vincent Lindon (Paul), Rachina Brakni (Noemie), Line Renaud . (Mamie)
Soggetto
Noemie, giovane prostituta, viene picchiata per strada da alcuni teppisti sotto gli occhi di Paul e Helene, marito e moglie, che si sono chiusi in macchina e poi sono tornati a casa. Il giorno dopo Helene, presa dal rimorso, va in ospedale, vede la ragazza in coma e decide di occuparsi di lei, abbandonando il marito e il figlio Fabrice. Anche gli sfruttatori non intendono abbandonarla e anzi provano a farla uscire su una sedia a rotelle. Helene interviene, poi prende Noemie e la porta in campagna nella casa della mamma di Paul. Qui Noemie le racconta la propria, intricatissima esistenza, dall'infanzia in Algeria all'arrivo in Francia all'inizio della vita da prostituta prima di strada poi d'alto bordo. Fino alla enorme somma ottenuta in beneficio da un anziano ricco prima di morire. E' questa somma che gli sfruttatori ora vogliono, ma è necessario che Noemie firmi una delega per la banca. Ora, con l'aiuto di Helene, Noemie mette in atto un piano per far arrestare la banda. I vari momenti prevedono che di Noemie si innamorino prima Paul poi Fabrice e che entrambi ne rimangano scottati. Caduti i malviventi nelle mani della polizia, Noemie conduce Paul dalla anziana mamma, con la quale non riusciva più ad avere un dialogo. Quindi corre a salvare la sorella piccola, che il padre si stava preparando a far tornare in Africa per un matrimonio concordato. Davanti alla neve tutte le donne sono al fianco di Noemie.
Valutazione Pastorale
Il titolo rende bene il senso dell'affannoso dipanarsi della storia. I temi trattati sono tanti, tutti attuali, veri, realistici. Il rapporto della Francia con i suoi ex-territori nel Nord Africa; integrazione o emarginazione (rapporto tra culture); interessi personali e/o apertura all'altro (conflitto tra egoismo e/o solidarietà); lo sfruttamento della prostituzione; l'integrazione degli immigrati (inseguire soldi e oggetti occidentali come status symbol); vitalità della coppia oggi; rapporto genitori/figli. E altri ancora. Insomma c'è tutto, c'è forse troppo. Il copione é sovraccarico di toni esagitati che a lungo andare disorientano, fanno perdere il filo, sconfinano nell'articio narrativo e in un po' di macchiettismo. E' evidente che la regista sta dalla parte sia di Noemie sia di Helenee che la 'ribellione' femminile vince nelle varie generazioni, dalla nonna anziana francese alla sorella piccola algerina. C'è denuncia dunque del perbenismo di certa cultura rigida e poco aperta, ma c'é uno svolgimento per gran parte veramente sfilacciato e disordinato, con passaggi esteriori gratuiti e occasionali. Per certi versi un'occasione mancata per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, e nell'insieme superficiale.
UTILIZZAZIONE: molto confuso sul piano spettacolare, il film, più che per la programmazione ordinaria, si indirizza a occasioni mirate, dove sia possibile utilizzare per altre riflessioni gli spunti che propone negli ambiti sopra ricordati. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.