Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Michael Cooney - Fotogr.(Scope/a colori): Phedon Papamichael - Mus.: Alan Silvestri - Montagg.: David Brenner - Dur.: 87' - Produz.: Cathy Conrad, Dixie J.Capp.
Interpreti e ruoli
John Cusack (Ed), Ray Liotta (Rhodes), Amanda Peet (Paris), Rebecca De Mornay (Caroline Suzanne), Pruitt Taylor Vince (Malcolm Rivers), Alfred Molina (dottor Malik), John Hawkes (Larry), Clea Duvall (Ginny), John C. McGinley . (George York), William Lee Scott . (Lou), Jake Busey (Robert Maine)
Soggetto
A meno di 24 ore dall'esecuzione, uno psicologo riesce a bloccare la condanna a morte di un pluriomicida: la perizia psichitarica esige nuovi accertamenti. Intanto molto lontano, in una zona sperduta del Nevada, nove persone, separatamente e per motivi diversi, si rifugiano in un motel, mentre piove a dirotto, le linee telefoniche sono interrotte e le strade allagate. Sono: Ed, un autista con una attrice isterica; una donna investita dall'autista e ora svenuta sanguinante, e con lei il marito George e un figlioletto silenzioso; Paris, una prostituta; una coppia (Ginny e Lou) sposatasi da poco; Rhodes, uno che dice di essere un poliziotto incaricato di scortare un detenuto in carcere; e infine c'é Larry, gestore del motel ma che poi si rivelerà un truffatore che per circostanze casuali si é preso quel ruolo. Mentre la donna ferita viene curata tra mille difficoltà, l'attrice viene uccisa. Ed è il primo di una serie di omicidi che colpiscono tutti gli altri presenti nel motel. Sopravvive solo Paris, che crede così di poter realizzare il proprio sogno di avviare una fattoria in campagna. Ed ecco che, nella notte, Malik, lo psicologo, ipnotizza Malcolm, il pluriomicida, lo induce a tirare fuori le sue personalità multiple e ad eliminarle, proprio come nel motel. Ritenuto uno schizofrenico ora limitatosi alla sola identificazione con la prostituta, Malcolm viene graziato e condannato all'internamento in un'ospedale psichiatrico. Durante il trasporto in macchina, Malcolm dà segni di impazienza: lui in realtà è il bambino che ha osservato tutto senza parlare e ora uccide brutalmente anche Paris. Dopodichè infierisce sul dottore e sulla scorta, e si allontana libero.
Valutazione Pastorale
C'erano due temi interessanti che potevano emergere dal copione: quello della personalità multipla (fenomeno patologico ad alto tasso di rischio: Malcolm è frammentato in tante personalità che interagiscono in modo conflittuale); quello del comportamento della giustizia in delicati casi psichiatrici come questo. Va detto che tutti e due i temi risultano diluiti nella loro concretezza e quasi vanificati dal prevalere sempre più insistente del blocco centrale del racconto: la notte nel motel e la sequela di omicidi impongono un taglio da thriller che dà spazio agli stereotipi del 'genere' (unità di luogo, persone tra loro sconosciute, pioggia incessante, pericoli in agguato...) e distoglie l'attenzione da altri richiami. Le uccisioni poi avvengono all'insegna di una violenza certamente eccessiva e fuori luogo rispetto a quello che poteva essere un percorso acuto e sottile, un viaggio nella mente del malato e della sua follia. Ne risulta un meccanismo assai farraginoso, in cui i temi sopra indicati perdono efficacia, al pari del finale: non sembra di poter attribuire spessore di realismo al pluiromicida che resta libero. Per questo andamento alterno il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, e nell'insieme ambiguo.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato in rassegne per chi ha più dimestichezza con questo genere misto tra thriller e psicologia. Molta attenzione è comunque da tenere per i minori in previsione di passaggi televisivi.
