L’ANIMA GEMELLA

Valutazione
Accettabile-riserve, grossolano
Tematica
Matrimonio - coppia, Movimenti e sette
Genere
Commedia
Regia
Sergio Rubini
Durata
104'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Pino Donaggio
Montaggio
Angelo Nicolini

Orig.: Italia (2002) - Sogg. e scenegg.: Sergio Rubini, Domenico Starnone - Fotogr.(Scope/a colori): Paolo Carnera - Mus.: Pino Donaggio - Montagg.: Angelo Nicolini - Dur.: 104' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori.

Interpreti e ruoli

Violante Placido (Maddalena), Valentina Cervi (Teresa), Michele Venitucci (Antonio), Sergio Rubini (Angelantonio)

Soggetto

In un paesino del sud Italia, all'altare, al momento decisivo, Antonio esita, dice che non può sposare Teresa perchè ama la cugina di lei, Maddalena. Subito dopo i due, Antonio e Maddalena, scappano felici insieme. Teresa è in preda ad una rabbia che con il passare dei giorni non si placa. La mamma pensa che si potrebbe fare ricorso a qualche arte magica per ristabilire la tranquillità. Al rifiuto della vecchia fattucchiera del paese che non vuole saperne di intervenire si contrappone il figlio di lei Angelantonio. Costui si incarica di preparare tutto per far sì che l'ira di Teresa possa avere soddisfazione. Così, per magia, Teresa diventa Maddalena e Maddalena si trasforma in Teresa. Ora ad avere le idee confuse é Antonio, che non sa come comportarsi e si mette di continuo in lite con la famiglia delle ragazze. Tutto sembra risolversi un giorno a casa del padre di Teresa con reciproche spiegazioni. Ora si fa festa per l'imminente matrimonio tra Maddalena e Antonio. Ma ancora una volta Antonio scappa, raggiunge Teresa, le dice che non può vivere senza di lei.

Valutazione Pastorale

Riti magici, stregoneria casalinga, caldo incombente, tradizione e modernità: su questi presupposti voleva muoversi questa storia che Sergio Rubini, regista/autore/attore, ha inteso comporre come un quadro su certe realtà territoriali del Meridione dove la linea di incontro tra terra e cielo è affidata ad un corposo impasto di religione, folklore, superstizione. Una certa idea di malocchio come arcano residuo di eredità lontane si concretizza nel più moderno tema del 'doppio' o della doppia identità, della difficoltà o della impossibilità di scegliere. Temi trattati con aderenza ma anche con non poche forzature, soprattutto con toni costantemente urlati, gridati, sopra le righe. Così il racconto, pur lanciando positivi messaggi di invito al recupero di sincerità e verità, é narrativamente fragile e un po' chiuso in se stesso. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, sia pure con riserve per il taglio grossolano che lo caratterizza in più punti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto in altre circostanze nell'ambito del rapporto cinema italiano/Sud d'Italia, o cinema e magia, cinema e tradizioni popolari.

Le altre valutazioni

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