Orig.: Francia (1987) - Sogg. e scenegg.: Patrice Leconte, Patrick Dewolf - Fotogr.(Scope/a colori): Denis Lenoir - Mus.: Francois Bernheim - Montagg.: Joelle Hache - Dur.: 91' - Produz.: Philippe Carcassone, René Cleitman.
Interpreti e ruoli
Jean Rochefort (Michel Mortez), Gerard Jugnot (Rivetot), Sylvie Granotier (la libraia), Julie Jezequel (la cameriera dell'Hotel de la Gare), Jean-Claude Dreyfus (consigliere fiscale), Marie Pillet (la proprietaria dell'Hotel du Commerce), Francois Baut (madame Meurisse), Jacques Rousselot . (Vaillant)
Soggetto
Da oltre venti anni, Mortez gira la Francia con il suo spettacolo radiofonico "La lingua del gatto". Arriva nelle piazze, coinvolge qualcuno in un quiz, e tutti lo ascoltano con passione e divertimento. A modo suo, Mortez é un divo. E così lo tratta Rivetot, che lo segue da sempre come tecnico del suono ma che, per ammirazione e rispetto, si adatta ad essergli uomo di fatica: porta le valigie, dorme in piccole stanze a due letti, pensa ai vestiti, stira le camicie. Spesso Mortez rimprovera Rivetot, ma lui reagisce blandamente e quasi timoroso. Un giorno da Parigi apprende che il programma verrà escluso dai prossimi palinsesti, e che Mortez verrà quanto prima convocato in sede. Impaurito dalle possibili reazioni dell'uomo spesso soggetto a svenimenti, Rivetot gli nasconde la verità e manda avanti trasmissioni fasulle. La cosa riesce per un po', fin quando Mortez lo prende in contropiede, smaschera il gioco e gli dice che era al corrente del suo accantonamento. Tornati a Parigi, Mortez sembra aver accettato la proposta di andare in radio ogni due giorni, ma poi sparisce. Tempo dopo, Rivetot, licenziato dalla radio per esubero di personale, incontra Mortez che fa pubblicità in un supermercato. All'uscita i due parlano. Mortez dice di aver ripreso a lavorare, e di essere molto richiesto nel settore degli sponsor. Aggiunge che sta partendo per Bordeaux e chiede a Rivetot se vuole accompagnarlo. Eccoli ancora insieme sulla strada.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un film girato da Patrice Leconte nel 1987 (tre anni prima de "Il marito della parrucchiera", 1990) e distribuito in Italia nel 2003, forse sulla scia del successo de "L'uomo del treno". Recupero interessante, a conferma della prevalente attenzione di Leconte per temi inerenti i rapporti interpersonali osservati più attraverso sfumature introspettive che non sociologiche. Qui sono difronte due protagonisti in apparente posizione di subalternità: il copione mette contro l'attore molto pieno di sè, sicuro e sferzante ma invece fin troppo fragile, e l'ometto destinato ad obbedire, incapace di reagire ma più forte e deciso. Il risultato è quello di un'amicizia, che nessuno dei due ha mai il coraggio di chiamare per nome ma che nasce, si sviluppa, si perde e si ritrova, destinata a durare ancora a lungo. Accanto a questo tema forte centrale, il racconto 'on the raod' diventa occasione per parlare della provincia, di piccole/grandi manie, di solitudini, di affetti, della radio e del suo declino come momento spartiacque tra un prima e un dopo della comunicazione sociale. Bravissimi i due attori: Jean Rochefort dà dignità e significato alla propria professione 'antica' e accantonata, Gerard Jugnot scava al meglio nelle pieghe dell'uomo silenzioso ma sincero. Film piacevole e significativo che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile e brillante.
UTILIZZAZIONE: il film può essere usato in programmazione ordinaria, e recuperato come prodotto di buon livello sul tema importante dell'amicizia.