Orig.: Stati Uniti/Spagna/Germania (2001) - Sogg. e scenegg.: Katherine Lindberg - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vanja Cernjul -Mus.: Clint Mansell - Montagg.: Carol Dysinger - Dur.: 97' - Produz.: Jordi Ros, Andres Vicente Gomez, Rainer Koelmel - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Melora Walters (Ellen Biddle), Kris Park (Richard), Jo Anderson (Patsy), Diane Ladd (Audrey), Jamey Sheridan (Tom Gibson)
Soggetto
In una cittadina rurale dell'Iowa, Paul, marito di Ellen, é in compagnia dell'amante Patsy, moglie dello sceriffo Tom Gibson candidato alle prossime elezioni per il sindaco. Quando lo vede tornare a casa per il pranzo, Ellen non resiste oltre e gli scarica addosso il fucile. Ora però deve risolvere il problema del sangue sparso e del corpo del marito ucciso, che giace sul pavimento della cucina. Dopo averci pensato, lo nasconde nel bagagliaio della macchina e poi va a casa della madre. Intanto Tom ricorda i brevi momenti vissuti accanto ad Ellen una ventina di anni prima, poi cerca di coinvolgere il figlio adolescente Richard nella propria campagna elettorale. Ma Richard non ne vuole sapere e preferisce passare il tempo con Ellen, con cui ha una relazione. La scomparsa di Paul tuttavia innesca una serie di reazioni che mettono i protagonisti uno contro l'altro. Finisce così che Richard, dopo aver ucciso Patsy, raggiunge Ellen in un motel. Da qui i due dovrebbero scappare insieme. Ma nel frattempo Ellen ha saputo che Richard è suo figlio. Allora, al momento di allontanarsi, mentre Richard getta benzina per bruciare il corpo di Patsy, Ellen appicca il fuoco a Richard e lo brucia.
Valutazione Pastorale
Presentato alla Mostra di Venezia 2001 nella sezione "Settimana della critica", il film è diretto da un'esordiente, 'scoperta' da Martin Scorsese. "Il progetto -dice la Lindberg- é nato sul set di 'Kundun'...Sono sempre stata affascinata dallo spirito criminale e dalla sua natura in qualche modo illogica, come anche dallo stile di vita americano e dal delitto..." E' probabile che Scorsese abbia intravisto nel copione qualche affinità con i suoi titoli sui gangster, sulla malavita. Qualche somiglianza c'é e, se anche Scorsese in certe occasioni non è riuscito a misurare la propria voglia di eccesso, altrettando la giovane regista si perde negli stereotipi e nelle ripetizioni: con l'aggiunta, in peggio, di non avere mai il minimo distacco dalla materia narrata e anzi cercando di renderla il più possibile torbida e artificiosa. Omicidi, vendette, tradimenti si susseguono in un crescendo da patinato fotoromanzo, dove si avverte il gusto di mettere in immagini malvagità e scandalo (finto). Un intreccio insulso che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inaccettabile, e soltanto violento.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.