Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Karen Sprecher, Jill Sprecher - Fotogr.(Normale/a colori): Dick Pope - Mus.: Alex Wurman - Montagg.: Stephen Mirrione - Dur.: 94' - Produz.: Beni Atoori, Gina Resnick.
Interpreti e ruoli
Matthew McConaughey (Troy), John Turturro (Walker), Alan Arkin (Gene), Clea Duvall (Beatrice), Amy Irving (Patricia), Barbara Sukova (Helen), Tia Texada (Dorrie), Frankie Faison (Dick Lacey), Shawn Elliott (Mickey Wheeler), William Wise (Wade Bowman)
Soggetto
PRIMA STORIA. Dopo aver subito una rapina a mano armata, il prof. Walker sente che qualcosa si è spezzato nella sua vita abitudinaria tra università studenti, incontri con l'amante. Confusamente, ritiene che l'unica cosa da fare sia quella di cambiare ritmi e di lasciare la moglie. Basta poco però perché i problemi di sempre si ripresentino, con l'aggravante del rimorso per la donna lasciata senza un vero motivo. Walker ora è a disagio più di prima, mentre uno studente, da lui trattato più volte con severità, si suicida. SECONDA STORIA. Troy, avvocato in carriera, dopo i festeggiamenti per il nuovo successo professionale, torna in macchina versdo casa e investe una passante. Credendola morta, si allontana, ma il rimorso lo perseguita e lo induce a non curarsi la ferita riportata nell'incidente. Ne segue una setticemia, e una periodo di grande crisi di identità. TERZA STORIA. Bea fa le pulizie in appartamenti lussuosi, canta nel coro della parrocchia, fa vita modesta fino a quando viene investita da uno sconosciuto che subito scappa. Ricoverata, guarisce, viene ingiustamente accusata di furto, apre gli occhi sul cinismo e il dolore che le stanno intorno. QUARTA STORIA. Gene, assicuratore, é divorziato e ha un figlio tossicodipendente spesso chiuso in carcere. La speranza di un avanzamento di carriera sfuma all'improvviso con la decisione dell'azienda di ristrutturare il personale. Depresso e infuriato, Gene si sfoga allora con il collega Bowman, felicemente sposato, allegro e sempre ottimista. Lo mette in difficoltà in ogni modo, fino a farlo licenziare. Poi, preso dal rimorso, gli trova un lavoro, prima di perdere a sua volta il posto.
Valutazione Pastorale
Si tratta di quattro storie separate ma insieme vicine finalizzate a descrivere il flusso e riflusso della vita quotidiana a New York: vita caotica, isolata, scialba. Siamo su quel versante del cinema, e della letteratura, americani che mettono da parte l'esteriorità e l'azione per andare ad indagare i chiaroscuri del quotidiano, le sfumature originate dal rapporto famiglia-lavoro, i lati nascosti dei sentimenti che incidono sulle scelte e sul destino. Cinema minimalista che aderisce alla complessità dello scontro tra caratteri, cerca di capire le aspirazioni individuali, si pone le domande di fondo sapendo di non avere una risposta. Il punto di partenza é la spersonalizzazione della vita metropolitana tra i guasti provocati dalle famiglie che si separano e dal cinico mondo del lavoro. Se la radiografia del disagio appare sincera, certo il rischio é quello di risultare troppo cerebrale, un po' da filosofia spicciola, con un tono di tristezza e di pessimismo che inclina al decadente. Dunque, dal punto di vista pastorale, il film é da seguire con attenzione nelle parti più e meno riuscite, e da valutare come discutibile, complesso e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre come esempio di un cinema americano introverso e ripiegato su se stesso. Attenzione é da tenere per i minori in caso di passaggi televisivi.