Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: liberamente tratto dal romanzo omonimo di Hayden Herrera - Scenegg.: Clancy Sigel, Diane Lake, Gregory Nava, Anna Thomas - Fotogr.(Panoramica/a colori): Rodrigo Prieto - Mus.: Elliot Goldenthal - Montagg.: Francoise Bonnot - Dur.: 118' - Produz.: Sarah Green, Salma Hayek, Jay Polstein, Lizz Speed, Nancy Hardin, Lindsay Flickinger, Roberto Sneider.
Interpreti e ruoli
Salma Hayek (Frida Kahlo), Alfred Molina (Diego Rivera), Geoffrey Rush (leon Trotsky), Ashley Judd (Tina Modotti), Edward Norton (Nelson Rockefeller), Antonio Banderas (David Alfaro Siqueiros), Valeria Golino (Lupe Marin), Mia Maestro (Cristina Kahlo), Saffron Burrows (Gracie), Margarita Sanz . (Natalia Trotsky)
Soggetto
Nel settembre 1925, in seguito alle ferite riportate in un incidente d'autobus, la vita di Frida Kahlo subisce un brusco cambiamento. Fratturata in varie parti del copro, Frida trascorre mesi di dolorose cure e terapie di riabilitazione. Mentre è in solamento, comincia a riversare la propria rabbia sui quadri. Quando è in grado di camminare, Frida fa visita al famoso pittore Diego Rivera, per avere un suo parere sul lavoro svolto. Diego incoraggia Frida, i due cominciano a frequentarsi, si amano e litigano finché il 21 agosto 1929 si sposano. L'anno dopo Diego viene chiamato per lavoro negli Stati Uniti. A San Francisco, a Detroit, a New York Diego dipinge numerosi murales. Il soggiorno negli USA finisce dopo una lite e il rifiuto di Diego a togliere un ritratto di Lenin dalla parete del Rockefeller Center. Quando tornano nella casa a sud di Città del Messico, Diego, che non aveva mai smesso di incontrare altre donne, si fa sorprendere in intimità con Cristina, sorella di Frida. Lei decide di separarsi. Restano però insieme e, di lì a poco, ospitano in casa Leon Trotsky ine silio con la moglie dall'Unione Sovietica. Frida ha una relazione con Trotsky, che dopo due anni riparte. Nel gennaio 1939 Frida è a Parigi per una mostra dei suoi dipinti. Annoiata dall'ambiente intellettuale parigino, Frida torna in Messico e qui scopre che é Diego stavolta a chiederle il divorzio per poter andare a vivere in California. Dopo il 1940, la salute di Frida peggiora. Mentre è ricoverata in ospedale, Diego torna e le propone di risposarsi. Frida accetta, pur sapendo ormai di non poter più essere quella di primma. Altri interventi chirurgini la debilitano. Tra infezioni e antidolorifici, colpita dalla polmonite, Frida muore il 13 luglio 1954 all'età di 47 anni.
Valutazione Pastorale
Salma Hayek, attrice messicana, voleva da tempo portare sullo schermo e interpretare la figura di questa sua connazionale interpida e sfortunata, amica di tanti famosi personaggi, esempio di donna volitiva e dal carattere di ferro. Ci è riuscita affidando la regia ad un'altra donna, l'inglese Julie Taymor. "Questo film racconta una grande ed appassionata storia d'amore, non soltanto la vita di Frida" dice la Taymor. Forse bisogna proprio partire da questa ottica per dare qualche parvenza di coesione all'impianto narrativo. Nonostante sia stato girato interamente in esterni in Messico e parli, come si è detto, di fatti e persone realmente accaduti, il racconto procede infatti per successiva sovrabbondanza di orpelli visivi e caratteriali, accumulando emozioni, sentimentalismi, drammi in dosi sempre più massicce. La messa in scena non si fa scrupolo di toccare il kitsch sul piano figurativo e descrittivo. La 'realtà' allora passa in secondo piano, a vantaggio di una vicenda da antico melodramma. Eppure Frida è esistita e l'occasione per occuparsi di lei
può essere opportuna. Dal punto di vista pastorale, il film, collocandosi quasi sempre sopra le righe ma in modo palese e dichiarato, è da valutare come discutibile, punteggiato da momenti di scabrosità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, come spettacolo di colori forti per un pubblico adulto. Da recuperare come affresco di un periodo di storia messicana, a contatto con altri avvenimenti di rilievo del primo Novecento europeo e mondiale.