Orig.: Italia (2002) - Sogg. e scenegg.: Aldo, Giovanni e Giacomo, Paolo Cananzi, Walter Fontana, Massimo Venier - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Claudio Cormio - Dur.: 105' - Produz.: Paolo Guerra per Medusa Film, AGIDI Srl.
Interpreti e ruoli
Aldo (Al/Herbert), Giacomo (Jack), Giovanni (John), Aldo Maccione (Genovese), Antonio Catania ( il boss), Giovanni Esposito (Fred), Ivano Marescotti ( il cuoco), Paolo Dell'Orto (Frank 'Contropelo'), Natalia Robbins (capitano), Giovanni Cacioppo (Null), (zia di Genovese), (Tom 'Schiena di legno')
Soggetto
New York, 1959. Il boss Genovese incarica tre gangster alle sue dipendenze di eliminare un certo Frankie. Capita che uno dei tre, Al, ha perso la memoria in seguito ad un tentativo fatto insieme di eleimare il boss. Così gli altri gli ricordano tutte le circostanze che hanno portato a quel momento. Succede poi che i tre uccidono la persona sbagliata. Questo è troppo per Genovese, che affida la loro vita ad una giocata a dadi. Convinto di aver perso la scommessa, Genovese li risparmia, ma li incarica di andare alla stazione degli autobus a prendere una sua vecchia zia in arrivo in città. Anche stavolta il compito viene assolto al peggio da Al, John e Jack. L'anziana signora muore, e il trio, sapendo da quel momento di essere braccato dagli scagnozzi del boss, si da alla fuga. Dopo momenti di sconforto e di sgomento, i tre decidono di reagire e organizzano un piano tendente a far incastrare il boss. Sia pure dopo molti affanni, il piano va a buon fine. Al, John e Jack ora sono ricchi, spendono molto, e poi devono ricominciare. Allora John e Jack approfittano delle crisi di amnesia di Al per fargli credere di essere un pugile e mandarlo sul ring a combattere e incassare qualche buona borsa.
Valutazione Pastorale
Per il loro quarto film, il trio pluricampione d'incassi formato da Aldo, Giovanni e Giacomo con la presenza in cabina di sceneggiatura e di regia di Massimo Venier, decide di lasciare l'Italia e di spostarsi negli Stati Uniti. Non in quelli attuali ma del 1959. Periferia di New York, tre gangster italo-americani, ma piccoli, in fondo alla piramide, di manovalanza. Al, John e Jack hanno una cadenza siciliana precisa e marcata, vivono sempre insieme, sono amici, si prendono e si insultano ma non saprebbero mai rimanere da soli. Sono ingenui e imbranati, e la difficoltà a riconoscerli come 'malavitosi' o 'cattivi' fa nascere quel contrasto che crea le premesse per le situazioni comiche e paradossali. I tre sono senz'altro efficaci, padroni di un meccanismo di parti e controparti, di battute principali e di spalla ben oliato e tanto più studiato quanto più scatta improvviso e spontaneo. La parodia del genere gangster americano é azzeccata nell'ambientazione, nella cura del dettaglio, degli oggetti e delle luci. A lungo andare però i tre risultano troppo accentrati su se stessi, troppo unici e incontrastati protagonisti. Il copione segna il passo quando c'è da prendere respiro tra una battuta e l'altra. A parte il breve spazio concesso al sempre valido Aldo Maccione (il boss), non ci sono personaggi nè situazioni di contorno di un qualche rilievo. Una prova di bravura dunque alla quale manca il supporto di qualche notazione critica, pungente, ironica. I soliti italo-americani mafiosi non incidono più di tanto. Dal punto di vista pastorale peraltro, il film scorre con leggerezza e misura, ed è dunque da valutare come accettabile e nell'insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come passatempo di facile e immediata fruizione.