Orig.: Cina (2002) - Sogg. e scenegg.: Feng Xiaogang, Li Xiaoming, Shi Kang - Fotogr.(Panoramica/a colori): Zhang Li - Mus.: San Bao - Montagg.: Zou Ying - Dur.: 100' - Produz.: Yang Bumng.
Interpreti e ruoli
Donald Sutherland (Don Tyler), Rosamund Kwan (Lucy), Ge You (Yoyo), Ying Da (Louis), Paul Mazurski . (Toni)
Soggetto
Mentre sta girando un nuovo film a Pechino, Don Taylor, regista di fama internazionale, cade in una grave crisi depressiva che lo costringe ad interrompere le riprese. In ospedale, Tyler ascolta un colloquio tra la propria assistente Lucy e il cameraman cinese Yo Yo, e crede di capire che i cinesi accompagnino secondo tradizione la morte con una specie di 'funerale commedia'. Perciò, quando le sue condizioni si aggravano, chiede a Yo Yo di organizzargli un grande funerale in forma di festa. Yo Yo prende l'incarico sul serio e, con l'amico Louis, si prepara a mettere insieme un evento di portata mai vista che attira subito l'attenzione dei media. Quando le spese crescono e diventano insostenibili, Yo Yo cerca sponsor: finisce che ogni più piccolo oggetto o minuto secondo del funerale viene appaltato per essere ben visibile nelle trasmissioni televisive. Tutto procede secondo i piani in attesa del doloroso evento. Tyler invece migliora, anzi guarisce e tuttavia non può più impedire lo svolgimento di finti funerali. Mesi dopo, Yo Yo è sul set del film di Tyler. Questi fa baciare Yo Yo e Lucy, poi ordina "Stop". Il film é finito.
Valutazione Pastorale
Si tratta di uno di quei prodotti targati Cina, ma in realtà promossi e sostenuti dalla sezione asiatica della Columbia. Prodotti (tipo "La tigre e il dragone") a dire il vero sempre più numerosi e quindi decisamente 'scoperti' nel loro obiettivo: creare un terreno di collaborazione permanente con l'universo Cina e aprirsi sul piano commerciale un serbatoio praticamente illimitato di nuovi fruitori. Per conseguire il risultato anche questa storia, calata geograficamente a Pechino e dintorni, affianca e intreccia i due tipi antitetici di 'cultura': consumismo e ritualità, sfrenatezza e rigore. Basato tutto sull'equivoco del funerale da trasformare in evento mediatico, il copione é attraversato da una certa vivacità, da toni indovinati tra il grottesco e il surreale, con strali indirizzati verso l'uso selvaggio e cinico di pubblicità e sponsor. L'anziano regista americano rappresenta la cultura morente, il giovane operatore cinese Yo Yo é il prototipo dei nuovi creatori d'immagine. Ma alla fine il regista si rianima...Il passaggio tra vita e morte è affrontato con qualche fretta di troppo, non c'é dubbio che siamo di fronte ad un esempio tipico di cinema 'globalizzzato', ossia pensato per piacere a tutti; ma alla fine la satira resta in più punti graffiante e acuta, ed é da accogliere bene l'intento di avvicinare in maniera divertente i due popoli. Dal punti di vista pastorale dunque il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme semplicistico.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato nell'ambito di un cinema-ponte tra Occidente e Oriente.