Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Niccolò Ammanniti - Scenegg.: Niccolò Ammanniti, Antonio Manzini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Stefano Ricciotti - Mus.: Morgan - Montagg.: Esmeralda Calabria - Dur.: 92' - Produz.: Rodeo Drive in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Francesca Neri (Sonia Norton), Margherita Buy (Lucia Allasco), Valerio Mastandrea (Franco Berardi), Barbora Bobulova (Azzurra Rispoli), Marco Giallini (Michele Benda), Maddalena Maggi (Ester Bonanni), Luis Molteni (Rocco Piccolo), Giovanni Argante (Domenico Calaciuria), Armando De Razza (Michel)
Soggetto
In seguito alla scomparsa di alcuni noti personaggi televisivi, la poliziotta Lucia e il suo collega Franco si accorgono che tutti quei nomi erano presenti insieme ad una puntata del talk show di successo condotto da Sonia Norton, giornalista-conduttrice di pochi scrupoli. Dopo lo psicologo Michele, spariscono il fantasista Rocco, l'ex miss Italia Azzurra, la cantante Ester, l'allevatore di struzzi Domenico, il mago Daniel. Le indagini si presentano difficili, fino a quando anche Lucia non resta colpita dalla siringa del 'maniaco'. Caduta nei sotterranei della metropolitana, Lucia in qualche modo spiana la strada al collega Franco, che trova le celle dei prigionieri proprio quando Azzurra è riuscita a liberarsi. Franco irrompe nello stanzone e uccide Daniel: era lui ad aver architettato tutto, risentito per non essere considerato il vero erede del mago Houdini. Sonia, che è al seguito di Franco, organizza in quel luogo una puntata-verità della sua trasmissione.
Valutazione Pastorale
Fin dal titolo, l'operazione dimostra obiettivi che i realizzatori non sono in grado di raggiungere. Volendo fare "non un film 'sulla' televisione ma 'dentro' la televisione", Infascelli mette ancora di più a nudo i propri limiti: che sono espressivi ma anche di sostanza. Le immagini un po' sporche, confuse e quasi sempre notturne vanno infatti bene per un video, meno si adattano ad una vicenda lunga non supportata da un'adeguato copione. L'excursus nel cinismo della TV non fa in tempo a delinearsi che già si esaurisce per superficialità, approssimazione, estrema debolezza del supporto thriller/drammatico. Ad Infascelli sembra che manchi un'idea compiuta di ciò che vuole dire, o fare. Se la denuncia della cattiva televisione poteva essere condivisibile, meno si capisce circa l'insipienza psicologica dei vari personaggi, appena accennati e sempre incompiuti. Il racconto così procede in modo narrativamente debole, quasi mai interessante nè coinvolgente. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile e nell'insieme del tutto velleitario.
UTILIZZAZIONE: il film è utilizzare in programmazione ordinaria tenendo conto del suo modesto livello e con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura è da tenere in previsione di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.