Orig.: Germania/Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Bart Gavigan, Camille Thomasson - Fotogr.(Panoramica/a colori): Robert Fraisse - Mus.: Richard Harvey - Montagg.: Clive Barret - Dur.: 121' - Produz.: NFP Teleart, Overseas Filmgroup in collaborazione con Thrivent Financial for Lutherans.
Interpreti e ruoli
Joseph Fiennes (Martin Lutero), Alfred Molina (Johann Tetzel), Bruno Ganz (padre Johann von Staupitz), Jonathan Firth (Girolamo Aleandro), Peter Ustinov (Federico di Sassonia), Claire Cox (Katerina von Bora), Uwe Ochsenknecht (Papa Leone X), Benjamin Sadler (Georg Spalatin), Torben Liebrecht (Carlo V), Mathieu Carriere . (Card. Jakob Cajetani)
Soggetto
A partire dal 1507, la vicenda di Martin Lutero: dall' abbandono degli studi per il dottorato di teologia a Wittenberg alla opposizione sempre più dura verso la pratica delle indulgenze, dalla emanazione delle 95 tesi alla convocazione a Roma, dove rifiuta di abiurare. Dapprima il suo padre spirituale lo scioglie dall'ordine agostiniano, e in seguito riceve la scomunica da papa Leone X. Dopo il processo a Worms nel 1521, le prediche di Lutero scatenano in Germania una rivolta anticattolica che diventa una vera e propria strage. Ma intanto Lutero è andato avanti con il suo proposito di far avere ai tedeschi una traduzione della Bibbia nella loro lingua. Il traguardo viene raggiunto e Lutero consegna il testo a Federico di Sassonia. Ad Augusta nel 1530, i principi tedeschi vengono convocati dall'imperatore Carlo V alla presenza del rappresentante del Vaticano. Invitati a mantenere la linea di fedeltà, alcuni si ribellano e gli altri ben presto li seguono. L'imperatore si vede costretto a affermare la legittimità del nuovo corso di Lutero.
Valutazione Pastorale
Va detto subito che il film mette in mostra due evidenti limiti che ne ridimensionano molto l'importanza. Il primo è la presenza, in sede produttiva, del Thrivent Financial for Lutherans: quasi a dichiarare che si tratta di un'operazione comunque spostata da una parte sola, concepita non dialetticamente ma in vista di un finale trionfale che sembra quello di una fiction storica televisiva (L'annuncio della vittoria e poi le didascalie finali sulla felice (?) parte finale della vita di Lutero tra moglie e figli). Il secondo é il taglio narrativo scelto: quello tra lo spettacolare e il popolare. Poca insistenza dunque sulla profondità teologica degli argomenti dibattuti, poca preoccupazione per la macerazione interiore di Lutero (Joseph Fiennes ha una recitazione tutta 'esteriore'), più attenzione per un prodotto di facile consumo, non tanto disturbante e, come detto, prediposto per riaffermare l'identità tra il Lutero 'storico' e il luteranesimo contemporaneo (non è del tutto così). Quindi un film di buona confezione professionale, che recupera fatti storici autentici ma non sempre fa storia: se non nel senso di contrapporre Lutero ad una Chiesa che attraversava, é vero, momenti difficili ma non era riducibile solo a quello. Muovendosi dunque in maniera non sempre equilibrata, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile e nell'insieme caratterizzato da non poche ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. E' auspicabile che la proposta in occasioni mirate di discussione avvenga con il supporto di materiali o di persone in grado di suggerire una riflessione più ampia e approfondita. Cautela per i minori anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.