Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: tratto dal libro "Tuck everlasting" di Natalie Babbitt - Scenegg.: Jeffrey Lieber e James V.Hart - Fotogr.(Scope/a colori): James L.Carter - Mus.: William Ross - Montagg.: Jay Cassidy - Dur.: 92' - Produz.: Jane Startz, Marc Abraham.
Interpreti e ruoli
Alexis Bledel (Winnie Foster), William Hurt (Angus Tuck), Sissy Spacek (Mae Tuck), Jonathan Jackson (Jesse Tuck), Scott Bairstow (Miles Tuck), Ben Kingsley (l'uomo col vestito giallo), Amy Irving (sig.ra Foster), Victor Garber (Robert Foster), Richard Pilcher . (Constable)
Soggetto
Agli inizi del 1900, Winnie Foster, un'adolescente che sogna una vita lontana dal controllo della madre, si perde nel bosco vicino casa e incontra il coetaneo Jesse Tuck, un ragazzo molto diverso da quelli finora conosciuti. Oltre che da lui, Winnie è conquistata anche dalla sua famiglia, il padre Angus, la madre Mae, il fratello più grande Miles. Così finisce per restare con loro, al punto che il padre Robert comincia ad organizzare le ricerche della figlia, che si dice rapita. In realtà la famiglia Tuck nasconde un segreto: dopo aver bevuto l'acqua di un ruscello, è rimasta vittima di un incantesimo che ha reso i quattro componenti immortali, destinati cioè a non invecchiare mai. Sulle tracce dei Tuck c'é anche un misterioso uomo in giallo, che vuole farsi dire qual é il ruscello magico. In paese quando si parla del Tuck, molti li indicano come dediti alla stregoneria e alla magia nera. Quando l'uomo in giallo arriva per affrontare Angus, Mae lo colpisce a morte. Ora i Tuck vengono arrestati per omicidio, e Winnie torna in famiglia. Ma per i Tuck la prigione non ha più un senso. Ed ecco oggi, nel 1999, Winnie a 100 anni riflette sulla propria vita: "Non è necessario vivere per sempre, basta semplicemente vivere".
Valutazione Pastorale
Tratto da un romanzo di Natalie Babbitt, il film si muove con le cadenze di una favola lungo i percorsi della vita, della morte, del senso da attribuire al Tempo. Sono argomenti, certamente 'alti', che la cultura (narrativa e cinema) americana affronta da sempre con quell'approccio filosofico nel quale si confondono concretezza materialista, richiami ultraterreni, accenni di trascendenza. E' merito del copione saper rinunciare a trattazioni profonde o speculazioni intellettuali pretenziose a favore di un racconto piano e di facile approccio: magari ingenuo in certyi passaggi ma in questa maniera in grado di stimolare maggiormente lo spettatore. Alcuni spunti utili infatti (il funerale della nonna, la morte come passaggi verso la resurrezione) non mancano e sono ben delineati i temi dell'Amore, dell'incomprensione, del 'diverso' , della verità contrapposta alla menzogna. Film quindi interessante che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile e senz'altro semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto per affrontare gli aspetti sopra indicati anche ad un pubblico di ragazzi e adolescenti.