JEEPERS CREEPERS 2 Il canto del diavolo 2

Valutazione
Futile, superficialità
Tematica
Male
Genere
Horror
Regia
Victor Sava
Durata
104'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Jeepers creepers 2
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Musiche
Bennett Salvay
Montaggio
Ed Marx

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg. e scenegg.: Victor Sava - Fotogr.(Scope/a colori): Don E. Fauntleroy - Mus.: Bennett Salvay - Montagg.: Ed Marx - Dur.: 104' - Produz.: Tom Luse.

Interpreti e ruoli

Ray Wise (Taggart), Jonathan Breck (Creeper), Eric Nenninger, Al Santos, Diane Delano

Soggetto

Ogni 23 primavere per 23 giorni Creepers si sveglia per mangiare. Siamo arrivati al 22° giorno. Nella fattoria di Taggart il figlio piccolo si è allontanato nei campi e, mentre sta legando gli spaventapasseri, da uno si stacca Creepers e lo porta via. Nello stesso momento un bus procede sull'autostrada 9 Est con una squadra di basket liceale di ritorno da una partita. Un banale incidente e il bus si ferma lungo la strada deserta. Quando le richieste di soccorso non ottengono risposta, la paura comincia a farsi largo tra i ragazzi e gli accompagnatori. Scende la notte e Creepers semina il panico, colpendo fuori dal bus. Nel buio, alcuni cercano di difendersi, altri si lanciano accuse reciproche. Ci vuole del tempo prima che il camion di Taggart arrivi sul posto. Lo scontro si fa più ravvicinato. Infine Creepers viene infilzato. Ma non è morto, é soltanto scaduto il suo tempo. Ventitre anni dopo, ecco alcuni ragazzi affacciarsi ad una fattoria per vedere quello strano individuo di cui si favoleggia. Ma il proprietario chiede a ciascuno di loro 5 dollari per la visita.

Valutazione Pastorale

Questo secondo appuntamento con il misterioso Creepers si muove sulla falsariga del precedente. Le atmosfere horror trovano completezza e compattezza dallo svolgimento per gran parte notturno e dall'unità del luogo, il bus, in funzione claustrofobica. La confezione è curata e funzionale ad un prodotto 'medio' che fa spettacolo e non si cura troppo di risvolti psicologici o di altri richiami. La maschera, la perdita della testa, la gioventù sbandata si muovono nel gioco immediato e prevedibile del confronto tra bene e male. Essendoci poco altro, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e caratterizzato da superficialità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria per un pubblico di cosiddetti 'appassionati' del genere. Attenzione per i minori è da tenere in vista di passaggi televisivi e di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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