Orig.: Francia/Corea (2003) - Sogg.: adattato liberamente dal libro "A l'image du dragon" di Serge Brussolo - Scenegg.: Philippe Caza, Laurent Turner - Creazione grafica (Panoramica/a colori): Philippe Caza - Animazione, effetti speciali e compositing : Hahn Shin Corporation - Mus.: Didier Lockwood - Dur.: 86' - Produz.: Belokan Production, MK2, France 2 Cinema.
Soggetto
In un'epoca lontana due popoli sono in lotta tra loro. Per i Pyross, adoratori del sole, l'acqua é solamente morte e desolazione. Ogni giorno aspettano con impazienza il ritorno della stagione secca. Quando tornano i tempi del sole, i cavalieri Pyross partono per una crociata oltre i deserti, fino ad Amphibole, la città di coloro che ritengono i veri responsabili della loro disgrazia: gli Hydross, i figli della pioggia. Per questi invece il ciclo é inverso: il fuoco del sole li trasforma in statue e soltanto la pioggia benefattrice può farli tornare in vita. Arriva il momento e Akkar, ricevuto come scudiero il giovane Skan, parte per la crociata. Durante questo viaggio Skan ha modo di verificare quanto il modo di fare dei Pyross sia violento e ossessivo. Arrivati nella città, Skan mette gli occhi sulla statua della bella Kallisto. Per farla tornare in vita, Skan affronta i rischi di una ribellione agli ordini di Akkar. Dopo aver affrontato il grande drago e aver eliminato il ladro di anime, ora la congiunzione degli opposti può avere luogo. Skan e Kallisto si baciano e l'ordine cosmico può avere inizio.
Valutazione Pastorale
Bisogna leggere la parte dei dati tecnici per accorgersi che si tratta di una coproduzione tra Francia e Corea. Dice a questo proposito il regista francese Leclerc: "In questo tipo di collaborazioni è sempre difficile per una squadra il fatto di far partire verso uno studio straniero un lavoro sul quale s'impegna da mesi e che conosce perfettamente". Un romanzo di riferimento europeo, un adattamento anche grafico realizzato da un'equipe coreana: l'ibrido si sente, e si vede. La storia si dipana lungo un vasto arco di riferimenti mitologico-fantastici, tra epopea, fantascienza, passato e futuro, tra draghi, mostri, nemici invincibili. Se si può dire che siamo di fronte alla consueta lotta tra bene e male, e che la moralina del racconto è che l'amore vince tutto, superando le barriere della 'diversità' e dando origine alla vita nuova, é altrettanto vero che la narrazione risulta quanto mai astrusa e farraginosa. Prevale un'idea di contaminazione che induce a grossi equivoci sul piano culturale e storico. Del tutto assente la dimensione poetico-lirica, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inconsistente, per la sua insignificanza, e segnato da banalità.
UTILIZZAZIONE: essendo il film non facilmente seguibile, sopratutto da parte dei bambini, l'utilizzazione può anche essere trascurata in programmazione ordinaria. Da seguire con attenzione eventuali recuperi attraverso passaggi televisi, VHS e DVD.