BASIC INSTINCT 2

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Cinema nel cinema, Donna, Giallo - Triller, Sessualità
Genere
Thriller
Regia
Michael Caton-Jones
Durata
113'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Germania, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti
Titolo Originale
Basic Instinct 2 : Risk Addiction
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Leora Barish, Henry Bean Henry Bean basato sui personaggi creati da Joe Eszterhas
Musiche
John Murphy sui temi musicali di Jerry Goldsmith
Montaggio
John Scott, Istvan Kiraly

Orig.: Stati Uniti/Gran Bretagna/Germania/Spagna (2006) - Sogg.: Henry Bean basato sui personaggi creati da Joe Eszterhas - Scenegg.: Leora Barish, Henry Bean - Fotogr.(Scope/a colori): Gyula Pados - Mus.: John Murphy sui temi musicali di Jerry Goldsmith - Montagg.: John Scott, Istvan Kiraly - Dur.: 113' - Produz.: Moritz Borman, Mario Kassar, Andrew G. Wajna.

Interpreti e ruoli

Sharon Stone (Catherine Tramell), David Morrissey (Andrew Glass), Charlotte Rampling (Milena Gardosh), David Thewlis (Roy Washburn), Hugh Dancy . (Michael Tower), Anne Caillon (Laney Ward), Stan Collymore (Kevin Franks), Iain Robertson (Peter Ristedes)

Soggetto

In trasferta a Londra, la scrittrice americana di gialli Catherine Tramell si trova ancora nei guai con la giustizia. Accusata di aver provocato la morte di un uomo in sua compagnia in auto, viene affidata allo psicologo criminale Andrew Glass, perchè ne esamini la personalità e lo stato mentale. Dopo alcuni tentativi per restare estraneo, Glass ben presto resta a sua volta soggiogato dalla seducente personalità di Catherine. Si innesca allora una spirale di sospetti, inganni e doppi giochi che, oltre a loro due, coinvolge anche la psicologa Milena e il poliziotto Washburn. Quest'ultimo alla fine resta ucciso, mentre Glass viene ricoverato in un istituto psichiatrico per infermità mentale. Catherine, uscita indenne, va a trovarlo e gli porta il libro che ha scritto sulla vicenda.

Valutazione Pastorale

Si tratta del seguito di "Basic insinct", del quale in effetti ben poco si sentiva la necessità. Se qualche novità sotto il profilo del 'genere' poteva esserci in quel primo titolo, qui tutto sa di stantio, così da far apparire troppo sfacciato l'intento puramente commerciale della pellicola. Che Sharon Stone ne avesse bisogno per confermarsi nel ruolo di 'femme fatale' alle soglie dei 50 anni é del tutto secondario di fronte ad una storiella stiracchiata, costruita solo su immagini banalmente artificiose e gratuite di sensualità, prurigine, inutile violenza. Poco da salvare in un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile e del tutto scabroso.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS o DVD. (Il film non ha divieti).

Le altre valutazioni

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