Orig.: Stati Uniti/Germania (2004) - Sogg.: Paul Haggis - Scenegg.: Paul Haggis, Bobby Moresco - Fotogr.(Panoramica/a colori): J. Michael Muro - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Hughes Winborne - Dur.: 107' - Produz.: Sarah Finn, Andrew Reimer, Don Cheadle, Cathy Schulman, Robert Moresco, Bob Yari, Mark R. Harris, Paul Haggis.
Interpreti e ruoli
Sandra Bullock (Jean Cabot), Brendan Fraser (Rick Cabot), Don Cheadle ( marito di Jean), Matt Dillon (Graham Waters), Thandie Newton (Ryan), Ryan Phillippe (Christine Thayer), Jennifer Esposito (Tommy Hanson), Terrence Dashon Howard (Ria), William Fichtner (Cameron Thayer), Chris "Ludacris" Bridges (Jake Flanagan), Karina Arroyave (Anthony), Larenz Tate (Elizabeth), Dato Bakhtadze . (Peter Waters), (Lucien)
Soggetto
Due giorni a Los Angeles. Tante storie entrano in contatto tra loro. Jean, una casalinga, cerca di continuo il marito Rick, procuratore distrettuale. Un immigrato iraniano compra una pistola per difendere il proprio negozio aperto 24 ore al giorno. Un famoso regista televisivo di colore viene fermato dall'agente Ryan che apostrofa i due con insulti razzisti. Lo stesso Ryan a casa si prende cura dell'anziano padre malato. Un detective negro ha una madre che si droga, e un fratello che ruba automobili mentre con un complice si lancia in teorie sulla giustizia nella società. A fianco di Ryan, una giovane recluta della polizia mette i propri nervi a dura prova.
Valutazione Pastorale
Una struttura corale, a cerchi concentrici, disegna una città (forse la vera protagonista), la sua bellezza, la sua bruttezza, i suoi luoghi intermedi. Gli uomini della legge sono duri e spietati oltre il necessario, ma poi si lasciano andare a gesti di affetto. Gli equilibri vacillano a Los Angeles, il terremoto, più interiore che geografico, é sempre in agguato. La pistola é lì, la mano deve decidere se premere o no il grilletto, la testa dice alla mano cose che il cuore non vuole sentire. Paul Haggis, già sceneggiatore per Clint Eastwood, esordisce alla regia con un proprio copione che fotografa una umanità sazia e dolente, generosa e confusa, solidale e sospettosa. La pietas sorregge un'impalcatura ammantata di stupori e di deliri. Si scava nelle coscienze, si pongono domande forti, si cercano risposte 'alte'. Un film da vedere con attenzione che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei più piccoli. Da proporre in successive occasioni, per avviare riflessioni sui temi importanti e attuali che le tante storie offrono. Riguardo verso i bambini é da tenere anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.