Orig.: Stati Uniti/Norvegia (2005) - Sogg. e scenegg.: Bent Hamer, Jim Stark dal romanzo omonimo di Charles Bukowski e da brani tratti da altre sue opere - Fotogr.(Panoramica/a colori): John Christian Rosenlund - Mus.: Kristin Asbjornsen - Montagg.: Pal Gengenbach - Dur.: 94' - Produz.: Bent Hamer, Jim Stark - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Matt Dillon (Henry Chinaski), Lili Taylor (Jan), Marisa Tomei (Laura), Fisher Stevens (Manny), Didier Flamand (Pierre), Adrienne Shelley (Jerry), Karen Young (Grace), Tony Lyons . (Tony Endicott)
Soggetto
Henry Chinaski affronta ogni giornata alla stessa maniera: con la necessità di trovare un qualunque lavoro che gli permetta di procurarsi i soldi per bere, per accompagnarsi con qualche ragazza, per dedicare qualche ora alla scrittura. Chinaski infatti scrive, racconti e altro che invia a giornali e riviste. Nessuna risposta é finora arrivata, e lui va avanti così. Viene assunto da qualche parte, resiste un po', poi litiga e viene licenziato. Passa molto tempo con Jan, cameriera in un albergo e disponibile ad accoglierlo nei momenti difficili. Un tentativo di riavvicinare i genitori fallisce subito. Ancora cacciato da un posto di lavoro, lascia l'appartamento dove era vissuto negli ultimi tempi. E qui, poco dopo, la portiera riceve la lettera con la notizia che un racconto é stato accolto e verrà pubblicato. Chinaski però non lo sa. E' al bar dove si esibisce una strip girl.
Valutazione Pastorale
Dietro Henry Chinaski si nasconde (ma nemmeno troppo) Charles Bukowsky. Dal romanzo omonimo e da altre sue opere é tratta la sceneggiatura. Poeta ' maledetto', Bukowsy fa parte di quei personaggi 'veri' la cui esistenza é stata così cinematografica da rappresentare una continua tentazione. La figura ribelle, l'uomo fuori dagli schemi, il coraggioso che non chiede e non pretende: tutti elementi di immediato impatto filmico con ovviamente in agguato il rischio di retorica a piene mani. In questo caso, se quest'ultimo rischio è evitato, ne va dato merito al norvegese Bent Hamer. Il regista filtra la 'poetica' bukowskiana e il suo intersecarsi nelle pieghe della società americana con il proprio bagaglio nordeuropeo. Ne derivano risultati insoliti e azzeccati. Un miscuglio di rabbia, indifferenza, cinismo, delusione, incapacità di essere altro impastato con l'amarezza di colori ghiacci e neutri. di ambienti dall'inevitabile grigiore quotidiano. Certo Chinaski/Bukowski è persona dai modi poco esemplari, forse un po' veri forse un po' artificiosi. E sequenze e dialoghi di tono inutilmente erotico non mancano. Accanto, tuttavia, ad una certa 'sincera' infelicità. Per questi motivi il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e segnato da alcune scabrosità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ricordando il divieto ai minori di 14 anni. Molta attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.