Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: David Elliot, Paul Lovett - Fotogr.(Scope/a colori): Peter Menzies jr. - Mus.: David Arnold - Montagg.: Bruce Cannon, Billy Fox - Dur.: 104' - Produz.: Lorenzo di Bonaventura.
Interpreti e ruoli
Mark Wahlberg (Bobby Mercer), Tyrese Gibson (Angel Mercer), André Benjamin (Jeremiah Mercer), Garrett Hedlund . (Jack Mercer), Fionnula Flanagan (Evelyn Mercer), Terrence Dashon Howard (tenente Green), Josh Charles (detective Fowler), Sofia Vergara Chiwetel Ejiofor (Rosarita), Barry Shabaka Henley (Victor Sweet), (consigliere Douglas)
Soggetto
Evelyn Mercer, oggi anziana, resta uccisa durante una rapina in un supermercato. In seguito a questo avvenimento Bobby, Angel, Jeremiah e Jack (due bianchi, due di colore) si rivedono dopo qualche tempo. Da piccoli, e in anni diversi, la donna li ha persi dalla strada ormai senza famiglia, e li ha cresciuti come figli. Così oggi i quattro piangono l'omicidio della mamma, e subito decidono di non restare a guardare. Battendo strade diverse, si pongono l'obiettivo di individuare il colpevole. La caccia ha successo, dopo una lunga serie di incidente collaterali, di tradimenti, di doppiogiochi tra malviventi e polizia. Eliminato l'assassino, la vita dei 'figli' sembra riprendere regolarmente.
Valutazione Pastorale
Singleton é regista che ama le maniere forti e non prende in considerazione il senso della misura. Così l'omicidio di una 'madre' diventa per i quattro 'figli' una sorta di sfida del Destino avverso, alla quale bisogna rispondere alla stessa maniera. Un delitto ne chiama un altro, e la catena dei delitti va avanti senza prevedere interruzioni. Il tono poteva essere quello della tragedia shakesperiana (Amleto), ma l'esteriorità dell'approccio e la totale assenza di una sia pur minima 'pietà' hanno portato Singleton sulla strada di una vicenda monocorde e senza sfumature. Qui domina solo la voglia di vendetta, per consumare la quale si mettono in conto altri omicidi efferati, torture e sevizie senza la pur piccola esitazione. Cinismo e crudeltà dominano le azioni dei protagonisti e il contorno del quartiere (quasi una sorta di palcoscenico) resta sullo stesso efferato livello. Ogni cromine é commesso con tranquilla indifferenza e con la convinzione di essere motivati a farlo da una inevitabile necessità di giustizia. E tutto alla fine va avanti come se niente fosse stato. Dal punto di vista pastorale, un simile svolgimento é da respingere e il film é da valutare come inaccettabile e sempre violento.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione è da tenere per i più piccoli e i minori in genere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.