Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: tratto dal racconto omonimo di Victoria Redel - Scenegg.: Hannah Shakespeare - Fotogr.(Normale/a colori): Nancy Schreiber - Mus.: Michael Bacon - Montagg.: David Ray - Dur.: 83' - Produz.: David Bigel, Michael Mailer, Kyra Sedgwick, Kevin Bacon.
Interpreti e ruoli
Kyra Sedgwick (Emily), Dominic Scott Kay (Paul), Kevin Bacon (Marty), Blair Brown (Jeanette Rawley), Sandra Bullock (mrs. Harker), Matt Dillon (Mark), Campbell Scott (il 'padre' di Paul), Oliver Platt (mr. Pomeroy), Marisa Tomei (Sybil), Melissa Errico . (miss Silken)
Soggetto
Decisa ad avere un figlio senza contrarre legami nè mantenere rapporti con il padre, Emily, dopo numerosi tentativi con uomini occasionali, finalmente raggiunge l'obiettivo. Quando nasce Paul, la donna crea un mondo fatto su misura solo per loro due, dove non c'è posto per altri. I ricordi del passato ossessionano Emily, i cui genitori erano talmente esuberanti e presi da loro stessi da trascurarla quasi sempre: quando il padre Marty, malato, si uccise, Sybil, la madre, non esitò a raggiungerlo, a sua volta suicidandosi, lasciando la figlia di fatto abbandonata. Ora Emily segue Paul minuto per minuto. Ma un giorno in vacanza il bambino conosce Mark, che lo porta a pesca, e avverte il bisogno di un padre. Quando poi Paul chiede di essere iscritto a scuola, Emily accetta controvoglia e viene convocata dall'insegnante per alcuni chiarimenti sui rapporti tra loro. Avvertendo con il crescere di Paul l'impossibilità di mantenere la vita di prima, Emily convince il figlio a passare una notte in macchina. Quando si addormenta, lei apre il gas di scappamento. La donna muore, Paul si salva. Eccolo ora, da grande, accompagnato dalla propria ragazza, ricordare alcuni preziosi insegnamenti lasciatigli dalla madre quando era bambino.
Valutazione Pastorale
Si tratta di stabilire chi è Emily e che cosa rappresenta la sua vicenda. Potrebbe essere il racconto di una nevrosi, di una patologia indotta: una malata dunque, la cui amara parabola diventa denuncia dei rischi di un approccio sbagliato al rapporto madre-figlio. Ma potrebbe trattarsi di una sorta di figura simbolica. E in questo caso la storia di Emily è la storia dell'ideologia del pensiero femminile all'indomani degli anni dei 'figli dei fiori', della rivoluzione sessuale, dei 'guasti' indotti da una coppia (i genitori di lei) solo in apparenza liberata ma in realtà debole ed egoistica. Il copione, per come lo vediamo, non consente di chiarire meglio gli interrogativi, nè la regia dell'attore Kevin Bacon si da granchè da fare per essere più esplicito. Così tutto resta abbastanza nel vago: da quell'inizio con i rapporti occasionali per avere un figlio a tutti i costi, alla conclusione che vede il suicidio come rimedio alla paura di perdere quel figlio a lungo desiderato. Realismo? Richiamo romanzesco? Accanto al monito sui danni procurati da una educazione ossessiva e oppressiva, il film non si sbilancia di più. Così, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, senz'altro problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Da proporre in occasioni mirate per avviare riflessioni sui temi sopra accennati della maternità, dell'infanzia, dell'educazione. Stessa cura è da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.