Orig.: Cina (2005) - Sogg.: tratto da "Seven swordsman from Mountanin Tian" di Liang Yu Sheng - Scenegg.: Tsui Hark, Chzung Chi Sing, Chun Tin Nam - Fotogr.(Scope/a colori): Keung Kwok Man - Mus.: Kenji Kawai - Montagg.: Angie Lam - Dur.: 153' - Produz.: Lee Joo Ick, Ma Zhong Jun, Pan Zhihong.
Interpreti e ruoli
Donnie Yen (Chu Zaonan), Leon Lai (Yang Yunchong), Charlie Young (Wu Yuanyin), Sun Honglei (Fire-Wind), Lu Yi (Han Zhibang), Kim So Yeun (Green Pearl), Lau Kar-Leung (Fu Qingzhu), Zhang Jingchu (Liu Yufang), Tai Liwu (Xin Longzhi), Duncan Chow . (Mulang)
Soggetto
Anno 1660. I Manciuriani conquistano la Cina e fondano la dinastia Ching. Per cercare di mettere fine alle innumerevoli rivolte prenazionaliste, l'imperatore promulga un editto che proibisce l'uso delle arti marziali. L'ufficiale Fire-wind cerca di mettersi in evidenza, facendo razzie nel nord ovest del Paese con l'obiettivo finale di conquistare l'intransigente Villaggio delle Arti Marziali. Al contrario il guerriero Fu Qingzhu si sente moralmente obbligato a mettere fine a tanta ferocia e decide di provare a salvare il Villaggio. Si forma così un gruppo di sette guerrieri, tra i quali però appare chiaro che si nasconde una spia. Altri scontri brutali sono necessari, prima che il Villaggio capisca che l'unica soluzione è andare dall'imperatore a chiedere la revoca dell'editto. I bambini restano ad aspettare fiduciosi l'esito del viaggio.
Valutazione Pastorale
Tsui Hark era consulente di una serie tv basata sul romanzo "Seven Swords of mount Tian" di Liang Yung Sheng, quando ha intuito che da quelle pagine poteva venire fuori una bella vicenda cinematografica. L'ha riscritta secondo i modelli del 'wuxia', i romanzi di cappa e spada che per i cinesi erano l'equivalente dei fumetti per gli americani. "Con l'intento - aggiunge- di tornare alla base, alla verosimiglianza: pochi effetti speciali e acrobazie ridotte al minimo, così da definirlo un reality kung-fu". A dire il vero è difficile rapportare la fluviale vicenda (155') a queste dichiarazioni del regista. Di effetti speciali e simili infatti si perde il conto, insieme a duelli e scontri all'insegna di armi sempre più raffinate e letali. Torture varie e punizioni insisitite punteggiano il ripetitivo copione che confonde nomi e personaggi per arrivarci a dire che il mondo sarà salvato solo dai bambini. Un po' poco per un'operazione che ha molte pretese, poca visonarietà e ingenere abbastanza noia. Dal punto d vista pastorale, il film é da valutare come discutibile e segnato da crudezze.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura per bambini è da tenere in vista di passaggi televisivi, o di uso di VHS e DVD.