Orig.: Gran Bretagna/Canada/Stati Uniti (2004) - Sogg.: tratto dal racconto "La diva Julia" di William Somerset Maugham - Scenegg.: Ronald Harwood - Fotogr.(Panoramica/a colori): Lajos Koltai - Mus.: Mychael Danna - Montagg.: Susan Shipton - Dur.: 97' - Produz.: Robert Lantos.
Interpreti e ruoli
Annette Bening (Julia Lambert), Jeremy Irons (Michael Gosselyn), Shaun Evans (Tom Fennel), Lucy Punch (Avice Crichton), Miriam Margoles (Dolly de Vries), Bruce Greenwood (lord Charles), Michael Gambon (Jimmie Langton), Juliet Stevenson (Evie), Thomas Strurridge (Roger Gosselyn), Sheila McCarthy (Grace Dexter), Leigh Lawson (Archie Dexter), Rita Tushingham (zia Carrie)
Soggetto
Londra, 1938. Julie Lambert, la più famosa, brava e seducente attrice del teatro inglese, vive tuttavia un momento di insoddisfazione esistenziale, forse dovuto all'avvicinarsi dell'età matura. Ansiosa di divertimento e di nuove emozioni, Julia non esita a lasciarsi andare ad una appassionata relazione sentimentale con Tom, un giovane che ha la metà dei suoi anni e si é dichiarato suo grande ammiratore. Senza dire niente al marito Michael, che le fa da impresario, Julie si sente nuovamente viva e pronta per affrontare la nuova stagione teatrale. Al momento di provare gli altri attori per il testo da mettere in scena, Tom caldeggia la scelta di Avice, una sua amica agli inizi della carriera. Julie capisce ben presto di essere stata 'usata' dal ragazzo per favorire quella che é la sua vera fidanzata. Avice viene scelta, ma la sera della prima, Julie cambia all'improvviso una scena tra loro due, mettendo in crisi la giovane ed ottenendo un nuovo trionfo da parte del pubblico.
Valutazione Pastorale
Ungherese di lunga esperienza (ha diretto il primo lungometraggio "L'età delle illusioni" nel 1964 a 26 anni), Istvan Szabo torna all'argomento 'teatro', già affrontato nel fortunato "Mephisto", Oscar quale miglior film straniero. La Londra fine anni '30, la raffinata pagina scritta di W.S. Maugham, costumi e ambienti: elementi che indicano una strada lungo la quale il regista si butta senza esitazioni. Il copione é punteggiato da frasi quali "Le vere attrici non fanno mai film", "Non lasciare che il mondo di fuori contamini il tuo dono", "L'unica realtà é il teatro", "Quello che i civili chiamano il mondo reale é fantasia". Se é vero che almeno la prima frase é smentita da ciò che si vede, non viene tuttavia meno il valore di una dichiarazione di affetto, che Szabo rivolge ad un mondo del palcoscenico ormai scomparso, ad un ruolo, quello dell'attore, che da sempre reclama indipendenza, autonomia, isolamento: uno stile da recuperare di fronte a tante degenerazioni attuali. Impeccabile sotto il profilo formale, narrativamente curato e pulito, il film trova però accenti di convinzione grazie soprattutto alla prova esemplare di Annette Bening nel ruolo di Julie (doppiata in italiano da Mariangela Melato): attrice di cinema o di teatro? Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare nell'ambito dei rapporti cinema/teatro.