Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: basato sulla sceneggiatura di Lukas Heller e tratto dal romanzo di Elleston Trevor - Scenegg.: Scott Frank, Edward Burns - Fotogr.(Scope/a colori): Brendan Galvin - Mus.: Marco Beltrami, Christopher Ward - Montagg.: Don Zimmermann - Dur.: 113' - Produz.: Davis Entertainment, Optional Pictures.
Interpreti e ruoli
Dennis Quaid (Frank Towns), Miranda Otto (Kelly), Giovanni Ribisi (Elliott), Tyrese Gibson (A.J.), Tony Curran (Rodney), Sticky Fingaz (Jeremy), Jacob Vargas (Sammi), Hugh Laurie (Ian), Scott Michael Campbell (Liddle), Kevork Malikyan . (Rady)
Soggetto
La base di una compagnia petrolifera americana in Mongolia viene dichiarata chiusa. Operai e impiegati si imbarcano su un C-119 per fare ritorno negli Stati Uniti ma, a causa di una tempesta di sabbia, l'aereo precipita nel deserto dei Gobi. Resisi conto dell'impossibilità di resistere in attesa di improbabili soccorsi, il capitano Towns, pilota, e gli altri sopravvissuti capiscono che l'unica via di fuga è rappresentata dalla possibilità di costruire un altro aereo con i rottami di quello vecchio. Questa proposta viene fatta da Ellis, un misterioso individuo unitosi al gruppo per ultimo e che chiede di avere carta bianca nel lavoro, avendo tutti al suo servizio. Dopo litigi e screzi, dopo aver dovuto difendersi dall'assalto dei predoni, Towns accetta tutte le condizioni. L'aereo, molto più piccolo del precedente, viene riscostruito. Towna si mette al comando e, andati a vuoto alcuni tentativi, riesce ad alzarsi in volo con gli altri, mentre i predoni invano inseguono il veivolo.
Valutazione Pastorale
Ben altra cosa "Il volo della fenice" firmato nel 1965 da Robert Aldrich, con James Stewart nel ruolo del capitano. Questo 'remake' risulta in effetti simile più all'aereo che si insabbia che non a quello finale che sale in alto. Precisa e corretta ma senza guizzi di fantasia, la regia banalizza le emozioni e chiude la tensione nella gabbia degli stereotipi. Belle immagini aeree, alcuni indovinati brani musicali, poi largo spazio a coraggio, eroismi, sfoggio di capacità per vincere gli ostacoli e tornare a casa. Il dramma non arriva mai, e il tutto resta nei toni avventurosi. Dal punto di vista pastorale, il film è dunque da valutare come accettabile e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come proposta di spettacolo d'avventura di rapido consumo.