Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg. e scenegg.: Emilio Estevez - Fotogr.(Scope/a colori): Michael Barrett - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Richard Chew - Dur.: 114' - Produz.: Michel Litvak.
Interpreti e ruoli
Harry Belafonte (Nelson), Joy Briant (Patricia), Nick Cannon . (Dwayne), Laurence Fishburne (Edward Robinson), Brian Geraghty (Cooper), Heather Graham (Angela), Anthony Hopkins (John Casey), Helen Hunt (Samantha), Joshua Jackson (Wade Buckley), David Krumholtz (Phill), Shia Labeouf (Jimmy), Lindsay Lohan (Diane), William H.Macy (Paul Ebbers), Svetlana Metkina (Lenka), Demi Moore (Virginia Fallon), Freddy Rodriguez (Josè Rojas), Martin Sheen (Jack Stevens), Christian Slater (Timmons), Sharon Stone (Miriam Ebbers), Jacob Vargas (Miguel), Mary Elizabeth Winstead (Susan), Elijah Wood (William Avary)
Soggetto
Hotel Ambassador a Los Angeles, 4 giugno 1968. Da un momento all'altro è atteso l'arrivo del senatore Robert Kennedy che terrà il discorso di chiusura delle primarie californiane in vista delle elezioni alla Presidenza. L'albergo é affollatissimo, tra invitati alla festa, artisti, impiegati, organizzatori della campagna elettorale. C'è John, il portiere in pensione, che ricorda gli illustri ospiti di anni lontani e intanto gioca a scacchi con il collega pensionato Nelson; Paul, il direttore dell'albergo, e la moglie Miriam, che é la parrucchiera; Angela, centralinista, che ha una relazione con Paul ma suscita lo sgomento della collega Patricia; gli assistenti alle cucine, tra cui il capo Timmons, rigido e intrattabile; il primo cuoco Edward e i lavoranti sud americani José e Miguel; Susan, la cameriera del coffe shop. Inoltre, tra gli ospiti, ecco Virginia, cantante alcolizzata, con il marito Tim; Diane, una giovane che poco convinta sta per sposare William; il ricco Jack con la moglie Samantha. Infine ecco i collaboratori dello staff elettorale Wade e Dwayne; la giornalista cecoslovacca Lenka e i volontari Jimmy e Cooper. Questi ultimi fanno conoscenza con uno spacciatore di droga, che li inizia all'uso dell'hashish. Le varie vicende vanno avanti, fino al tragico epilogo: gli spari e la morte del senatore Robert Kennedy.
Valutazione Pastorale
Non erano ancora trascorsi cinque anni (1963) dall'assassinio di John Kennedy, quando questo nuovo lutto sconvolse la vita americana. Robert Kennedy aveva appena vinto le primarie in California e la strada verso la Casa Bianca sembrava decisamente spianata. Invece niente. In quel 1968 Emilio Estevez aveva sei anni, e fu suo padre Martin Sheen a portarlo per primo a visitare il luogo dove Robert aveva pronunciato il suo ultimo discorso. In un'ottica soprattutto generazionale, Estevez parla dunque di cose che non ha vissuto direttamente ma che gli è sembrato opportuno ricostruire per non farne perdere la memoria. Sotto questo profilo, il copione é esatto e preciso, soffre però, nell'evolversi del racconto, della presenza di troppi personaggi (alcuni magari superflui), che la regia non riesce ad amalgamare, anzi venendone in più momenti condizionata. Estevez dimostra di non essere Altman, o almeno di non esserlo ancora. Un po' lunghi e insistiti risultano anche gli spezzoni di cinegiornale dedicati a Kennedy e ai suoi discorsi. Resta positiva la sostanza dell'operazione, per cui il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e problematico per i temi ora storici ora sociali che propone.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare nell'ambito dei rapporti tra cinema e storia del Novecento.