Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Emanuele Fantozzi, Marco Cucurnia - Fotogr.(Panoramica/a colori): Maurizio Calvesi - Mus.: Emilio Tieri - Montagg.: Stefano Porru - Dur.: 80' - Produz.: Michele Placido, Federica Vincenti.
Interpreti e ruoli
Anna Valle (Carla), Pietro Sermonti (Andrea), Michele Placido (Enrico Alvari), Eleonora Giorgi (Elvira Alvari), Augusto Fornari (Giacomo), Simone Lupino (Massimo), Paola Carleo (Anna), Eleonora Scopelliti (Loredana), Fabio Bussotti (padre di Massimo), Giuseppe Oppedisano (poliziotto), Garvey Salerno (Said), Antonella Attili (madre di Massimo), Pino Colizzi (voce narrante), Maria Gradi (Marta), Valentina Sagramola (Valentina), Mario Monicelli . (passeggero sulla metro)
Soggetto
Andrea, sceneggiatore, passa una giornata in compagnia di Carla, prostituta, per conoscere meglio il suo lavoro. Poi se ne innamora, ma lei non ne vuole sapere. Dall'Umbria il giovane Massimo arriva a Roma per un concorso. Incontra Giacomo, uno sfaccendato che tira a campare, il quale, approfittando della somiglianza del ragazzo con il motociclista Ravazzini, lo porta in locali di lusso e lo coinvolge in una gara di moto. Una delle ragazze che seguono il finto campione di moto é Anna, fidanzata con Said, ragazzo di colore, e figlia di Enrico e Elvira. Nella villa di questi ultimi arriva Said, proprio in tempo per salvare Elvira che era scivolata nella piscina. Di tutti questi avvenimenti dà conto il giornale "Solometro" distribuito gratuitamente a Roma.
Valutazione Pastorale
E' difficile (ma purtroppo non infrequente) mettere insieme un filmettino più fragile, inerte e impalpabile di questo. Personaggini, situazioni appena abbozzate, storielle che definire minimaliste é fuori luogo. Non c'è niente da salvare semplicemente perché non c'è quasi l'idea del film. Resta un dubbio difficile da sciogliere il motivo della realizzazione, l'esilità dei singoli episodi, l'incapacità di dare una compattezza all'insieme. Da dire non c'è altro. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come incosistente, e del tutto semplicistico.
UTILIZZAZIONE: per quanto possibile, è difficile consigliare di utilizzarlo in programmazione ordinaria. Troppo gracile, troppo banale, forse troppo supponente.