QUATTRO MINUTI

Valutazione
Discutibile, problematico
Tematica
Carcere, Famiglia - genitori figli, Musica, Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Chris Kraus
Durata
112'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
Vier minuten
Distribuzione
Lady Film
Musiche
Annette Focks
Montaggio
Uta Schmidt

Orig.: Germania (2006) - Sogg. e scenegg.: Chris Kraus - Fotogr.(Panoramica/a colori): Judith Kaufmann - Mus.: Annette Focks - Montagg.: Uta Schmidt - Dur.: 112' - Produz.: Kordes & Kordes Film GMBH.

Interpreti e ruoli

Monica Bleibtreu (Traude Kruger), Hannah Herzsprung (Jenny von Loeben), Sven Pippig (Mutze), Richy Muller (Kowalski), Jasmin Tabatabai (Ayse), Stefan Kurt (Meyerbeer), Vadim Glowna (Gerhard von Loeben), Nadja Uhl (Nadine Hoffmann), Peter Davor (Wahrig), Edita Malovcic (Traude giovane), Kathrin Kestler . (Hannah)

Soggetto

Nel carcere femminile di Luckau, Germania, il direttore Meyerbeer fa sapere all'ottantenne signora Traude Kruger che il suo ruolo di insegnante di pianoforte potrebbe, dopo 60 anni, essere messo in discussione. Troppi disordini e poche detenute interessate rendono la cosa ormai inutile. Tuttavia la Kruger scopre la presenza di Jenny, giovane condannata per omicidio e da piccola pianista di grandi speranze. Dopo qualche difficoltà, la donna ottiene il permesso per istruirla in vista del concorso "Gioventù musicale", al quale la iscrive. I giorni successivi procedono tra alti e bassi. L'anziana Traude e la giovane Jenny sono in forte contrasto tra loro. Il carattere ribelle di Jenny irrita Traude, finquando l'insegnante non riesce a rivelarle il proprio segreto: nel 1944, infermiera nell'esercito, amava una collega brutalmente eliminata dai nazisti perché sospettata di attività comunista. Jenny continua a rifiutare la disciplina delle lezioni, Traude allora la fa evadere e la porta al teatro. Qui Jenny, invece di Schumann, esegue musica secondo i propri gusti. Ottiene grande successo, ma nel frattempo é arrivata la polizia e per lei scattano di nuovo le manette.

Valutazione Pastorale

E' curioso da notare, ma le stesse premesse che lasciavano presagire una storia intensa e originale sono diventate alla fine i limiti più evidenti della realizzazione. Un microcosmo (il carcere femminile) e, al centro, due ritratti di donne totalmente opposti (almeno così sembra) pronti ad avviare una scontro dialettico forte, virulento, aspro, come forse in certi titoli americani del 'genere'. Più avanti, i ritratti indubbiamente restano, e il loro profilo psicologico si fa sottile, ma il peso del copione comincia a gravare su fatti ora prevedibili ora insistiti con qualche enfasi. Da un lato l'anziana é omosessuale, e vittima della barbarie nazista; dall'altro la giovane é forse innocente dell'omicidio attribuitole e violentata dal padre in giovane età. Tutti avvenimenti (alcuni in flashback) che fanno accumulare rabbia e sensi di colpa ma anche sottraggono genuinità alla limpidezza dell'afflato drammatico. Se il regista non sta dalla parte di alcuna delle due protagoniste, è perché di entrambe fa un ritratto negativo e 'antipatico', condannandole senza scampo. Colpe del passato, atteggiamento ostile verso il presente. Film discontinuo, un po' fragile in certi passaggi, in genere interessante e che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e problematico.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e ripreso in successivi contesti come affresco di una parte della Germania odierna. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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