NERO BIFAMILIARE

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
Cinema nel cinema
Genere
Commedia
Regia
Federico Zampaglione
Durata
90'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Moviemax
Musiche
Tiromancino
Montaggio
Consuelo Cantucci

Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Federico Zampaglione, Rudolf Gentile - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Tiromancino - Montagg.: Consuelo Cantucci - Dur.: 90' - Produz.: Rudolph Gentile, Guglielmo Marchetti, Marco Dell'Utri, Riccardo Neri.

Interpreti e ruoli

Claudia Gerini (Marina), Luca Lionello (Vittorio), Emilio De Marchi (Slatko), Anna Marcello (Bruna), Ernesto Mahieux . (Carmine), Max Giusti (Carlo Nobili), Cinzia Leone (mamma di Marina), Gianfranco Barra (commissario), Adriano Giannini (Ossobuco), Remo Remotti (colonnello Piacentini), Yari Gugliucci (dott. Salini), Alessandro Di Carlo (macellaio), Ilaria Cramerotti . (Maruska)

Soggetto

Nel comprensorio di villette chiamato Villa Serena, i coniugi Marina e Vittorio, appena arrivati, entrano in urto con i vicini, il rumeno Slatko e la sua compagna Bruna. Il contenziosi assume toni sempre più aspri, fino ad arrivare ad una vera lotta senza esclusione di colpi. Vittorio pensa di ricorrere alle maniere forti, mentre deve fare fronte a numerosi problemi sul versante della propria attività professionale. E se alla fine Slatko si allontana non sarà certo merito suo. Ma intanto, tre mesi dopo Marina e Vittorio, ritrovata l'armonia familiare, vogliono godersi la loro bella casa. Adesso però sono i nuovi vicini, dall'altra parte del recinto, a guardarli con sospetto.

Valutazione Pastorale

Federico Zampaglione ci teneva, per il suo sordio, a far sapere di avere visto molto cinema italiano del passato e quindi di avere le carte in regola per affrontare la strada maestra della commedia. Ma il 'genere' è più impervio di quanto si creda. Soprattutto se non si ha ben chiaro quale taglio dare al copione. Noir? Giallo umoristico? Thriller ironico ? Certo il tono grottesco sembra il prevalente, ma l'errore forse sta nel non averlo appoggiato con sufficiente convinzione. Si intuisce (ad essere generosi) che qualche idea c'era (la paura dell'altro, la menzogna come stile di vita, il rifiuto del dialogo) ma nessun filone si impone perché nessun personaggio arriva a sostenerlo. Si resta a livello di macchiette (terribile la mamma di Cinzia Leone) e la credibilità della vicenda resta a livello piatto. Qualche buona atmosfera e troppe citazioni non bastano a sollevare l'insieme da una confusione generale e continua. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente e del tutto velleitario.
UTILIZZAZIONE: il film può anche essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presente quanto detto sopra. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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