Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg. e scenegg.: John Cameron Mitchell - Fotogr.(Panoramica/a colori): Frank G. DeMarco - Mus.: Yo La Tengo - Montagg.: Brian A. Kates - Dur.: 102' - Produz.: Howard Gertler, Tim Perell, John Cameron Mitchell - VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.
Interpreti e ruoli
Sook Yin Lee (Sofia), Paul Dawson. (James), Lindsay Beamish (Severin), PJ DeBoy (Jamie), Raphael Barker (Rob), Jay Brannan (Ceth), Peter Stickles . (Caleb)
Soggetto
A New York, oggi. Sofia è una sessuologa che in tanti anni accanto al marito Rob non ha mai avuto soddisfazioni sessuali. In visita da lei arrivano James e Jamie, una coppia di ragazzi gay, che stanno cercando di allargare il loro rapporto dal punto di vista sessuale. Severin é una ragazza sola e complessata che si prostituisce nel ruolo di femmina dominatrice al servizio di improbabili clienti masochisti. Tutti questi personaggi si incontrano allo Shortbus, un locale notturno dove si mescolano sesso, arte, politica, ideato e gestito dal travestito Justin Bond. Qui gioie e dolori, progetti, attese, delusioni, rimpianti vengono a galla, e c'è chi ride, chi piange, chi sopffre, mentre le esperienze sessuali si moltiplicano e finiscono in una carnevalesca passarella finale.
Valutazione Pastorale
Ritratto sociologico? Pamphlet poltico? Manifesto culturale? Tutte le etichette sono possibili. E anche gratuite. Perché l'unica cosa sicura é che si tratta di un prodotto da ascrivere al genere 'porno', dove l'unica preoccupazione é quella del 'far vedere'. Il contrario cioé del linguaggio cinematografico, che per parlare di temi 'seri' non ha bisogno di esplicitarsi ma resta allusivo, rispettoso, rigoroso. Qui l'immagine da pornografica si fa violenta e quindi aggredisce lo spettatore, obbligandolo ad uno spettacolo che non desidera e che invece la consuete veste di conformismo intellettualoide gli fa credere vera, autentica, indispensabile. Un prodotto del tutto sbagliato che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile e certamente malsano.
UTILIZZAZIONE: é da escludere sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Nonostante il divieto ai 18 anni, molta attenzione é da tenere per piccoli e minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.